CERCO TRACCE di Alberto e Ludovico MORI, in Romania

Se desiderate ritrovare antenati o parenti emigrati all'estero nei secoli scorsi, postate qui i vostri appelli.

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fghillani
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CERCO TRACCE di Alberto e Ludovico MORI, in Romania

Messaggio da fghillani »

Cerco notizie relative ai fratelli Mori, Alberto (n.1873) e Ludovico (n.1881) di Monticelli (Parma, Emila-Romagna, Italia) partiti per la Transilvania circa nel 1899 come esperti agricoltori inviati colà da A.Bizzozzero.
Dopo alcuni anni sono stati seguiti dal fratello maggiore Serafino Mori (n1871), del quale abbiamo trovato le tracce nella città di Iasi, oggi Romania, nel cui cimitero cattolico Serafino è sepolto insieme alle figlie, Nella Elena e Alice nate in Italia e partite con lui e con la moglie italiana (di cognome Adorni) più la figlia Tanica; ha gestito per anni una tattoria vicino ad un grosso insediamento militare, abitando nel sobborgo di Iasi noto come Bucium, in via Viilor.
Abbiamo anche appreso che a Plojesti vivono i discendenti di una delle figlie Nella, Pietro e Giovanni Tanasescu, e la figlia di quest'ultimo Nella Tanasescu è venuta a conoscerci in Italia alcuni anni fa, ma senza poterci dire alcunché (?!?) né di Alberto, né di Ludovico Mori della cui esistenza sembrava non sapere, e che sembrano scomparsi nel nulla.
Alberto era sposato con solo rito religioso con la mia bisnonna materna Teresa ed era il padre dei suoi tre figli Romeo (mio nonno) Concetta e Augusto, nato nela 1899 appena dopo la sua ultima partenza col fratello Ludovico allora diciottenne..
Sappiamo anche che Alberto aveva proibito alla sposa, che al momento non poteva seguirlo con due figli piccoli ed un terzo in arrivo, di rivelare ai fratelli il suo domicilio nell'allora Transilvania.
Di fatto dopo la partenza di Serafino, Alberto ha smesso di inviare denaro alla famiglia. Lo stesso Serafino e la moglie, dopo la loro sistemazione definitiva non hanno più fatto sapere nulla della proprioa vita in Romania, ma neppure della sorte dei due fratelli.
Una voce non controllata vorrebbe che l'ultima somma arrivata a nonna Teresa dal "suo" Alberto fosse in "franchi", aprendo l'ipotesi di un ulteriore spostamento a seguito dell'arrivo contro la sua volontà del fratello maggiore.
Siamo invece a conoscenza di ben due comparse di Ludovico in Italia, la prima per l'arruolamento (1915) per il servizio durante la prima guerra mpondiale, il secondo circa nel 1938, insieme alla moglie e a due figli; ma non trovando più nessuno della famiglia (i genitori erano scomparsi) e le sorelle essendo in difficoltà economiche, risulta sia ripartito nuovamente, per non farsi più vedere, portando magari con sé la verità sulla sorte di Alberto.

fghillani
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Messaggio da fghillani »

fghillani ha scritto:Cerco notizie relative ai fratelli Mori, Alberto (n.1873) e Ludovico (n.1881) di Monticelli (Parma, Emila-Romagna, Italia) partiti per la Transilvania circa nel 1899 come esperti agricoltori inviati colà da A.Bizzozzero.
Dopo alcuni anni sono stati seguiti dal fratello maggiore Serafino Mori (n1871), del quale abbiamo trovato le tracce nella città di Iasi, oggi Romania, nel cui cimitero cattolico Serafino è sepolto insieme alle figlie, Nella Elena e Alice nate in Italia e partite con lui e con la moglie italiana (di cognome Adorni) più la figlia Tanica; ha gestito per anni una tattoria vicino ad un grosso insediamento militare, abitando nel sobborgo di Iasi noto come Bucium, in via Viilor.
Abbiamo anche appreso che a Plojesti vivono i discendenti di una delle figlie Nella, Pietro e Giovanni Tanasescu, e la figlia di quest'ultimo Nella Tanasescu è venuta a conoscerci in Italia alcuni anni fa, ma senza poterci dire alcunché (?!?) né di Alberto, né di Ludovico Mori della cui esistenza sembrava non sapere, e che sembrano scomparsi nel nulla.
Alberto era sposato con solo rito religioso con la mia bisnonna materna Teresa ed era il padre dei suoi tre figli Romeo (mio nonno) Concetta e Augusto, nato nela 1899 appena dopo la sua ultima partenza col fratello Ludovico allora diciottenne..
Sappiamo anche che Alberto aveva proibito alla sposa, che al momento non poteva seguirlo con due figli piccoli ed un terzo in arrivo, di rivelare ai fratelli il suo domicilio nell'allora Transilvania.
Di fatto dopo la partenza di Serafino, Alberto ha smesso di inviare denaro alla famiglia. Lo stesso Serafino e la moglie, dopo la loro sistemazione definitiva non hanno più fatto sapere nulla della proprioa vita in Romania, ma neppure della sorte dei due fratelli.
Una voce non controllata vorrebbe che l'ultima somma arrivata a nonna Teresa dal "suo" Alberto fosse in "franchi", aprendo l'ipotesi di un ulteriore spostamento a seguito dell'arrivo contro la sua volontà del fratello maggiore.
Siamo invece a conoscenza di ben due comparse di Ludovico in Italia, la prima per l'arruolamento (1915) per il servizio durante la prima guerra mpondiale, il secondo circa nel 1938, insieme alla moglie e a due figli; ma non trovando più nessuno della famiglia (i genitori erano scomparsi) e le sorelle essendo in difficoltà economiche, risulta sia ripartito nuovamente, per non farsi più vedere, portando magari con sé la verità sulla sorte di Alberto.
Abbiamo saputo che Lodovico Mori, nato a Monticelli (Parma) nel 1910 abitava in Strada Vitan n° 61 a Bucarest ed era sposato con la romena Ghitza Gheorghitza da cui ha avuto due figli: Angiolina (1910) e Antonio (1913).

fghillani
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Messaggio da fghillani »

Grazie all'aiuto di Janos Kocs, di origine ungherese e residente in Transilvania, è stato stabilito un primo contatto con una figlia di Antonio Mori, seconodogenito di Lodovico Mori e la moglie Ghitza Gheorghitza nato nel 1913 a Bucarest.
Risiede nella città natale del padre insieme ad un fratello.
Si attendono ulteriori contatti per acquisire nuove informazioni sulla famiglia ed eventualmente sul nonno Lodovico ed il fratello Alberto.

fghillani
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Messaggio da fghillani »

Grazie all'aiuto di Raffaella (Suanj) è stato individuato un Albert Mori in Pennsilvanya che dichiara di essere immigrato dal 1904 e che sembra compatibile con Alberto Mori di Parma.
Fino al 1910 nel Federal Census si fa chiamare Albin Marie (o Morie); dichiara di essere di origine italiana ma non il paese di nascita, fornisce come anno di nascita stimato il 1873 (Alberto Mori è nato nel 1874); non dice quando è sbarcato e da dove veniva; è sposato ad Anna Badura nata nel 1880 a Radikov, in Moravia (Cecoslovacchia) dalla quale nel 1905 ha il primo figlio. Considerando che il fratello maggiore Serafino è arrivato in Romania dove Alberto risiedeva non prima del 1902 né dopo il 1903, e la relativa vicinanza geografica della moglie, appare compatibile con l'ipotesi di una fuga di Alberto all'arrivo non condiviso del fratello maggiore, che invece si stabilirà definitivamente a Iasi dove avrà quattro figlie.
Albert Mori abita prima a North-Union, Fayette, PA e successivamente a Springhill, Fayette, PA; muore nel 1940 dopo essersi risposato in seguito alla scomparsa di Anna Badura nel 1928. Ha avuto da Anna cinque figli. Sembra vivente il figlio di uno di questi, Donald P. Mori, nato nel 1944 e residente attualmente in Georgia, col quale si cercano contatti.

Jack_Burton
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Accidenti che storia!
Intrigante e' dire poco.

Jack
La vita va vissuta in avanti, ma capita all'indietro.
Vuoti del nostro passato siamo persi. (F.B.)

fghillani
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Messaggio da fghillani »

AGGIORNAMENTO 04/2010

La ricerca relativa alla vicenda dei fratelli Mori, Alberto, Lodovico e Serafino ha avuto nuovi recenti sviluppi grazie alla collaborazione di genealogisti che hanno messo a disposizione la loro esperienza. Dati i risultati incoraggianti, si pensa utile fare una sintesi ad oggi.
SERAFINO MORI
E’ confermata la sua presenza nel Villaggio di Socola a Bucium in casa di un certo signor Vignali dal 1903, anno in cui la moglie Esterina Adorni il giorno 26 agosto dà alla luce Alice Mori il e il 6 ottobre 1904 Linda Mori Il 23 maggio 1910 nascerà invece Maria Mori quando Serafino si è ormai trasferito in città a Iasi in via Golia 45 (di una quarta figlia Tanica Mori ha riferito la signora Elena Ohl di Iasi, amica e parente di Alice Mori). E’ sepolto a Iasi anche se non si conoscono le date della sua morte e di quella della moglie Esterina.
LODOVICO MORI
Dal 1910, anno in cui denuncia la nascita della figlia Angiolina Mori avvenuta il 30 novembre davanti al Viceconsole d’Italia a Bucarest, risulterà sposato con Ghitza Gheorghitza e residente in Via Vitan 61 a Bucarest, dove probabilmente lavora come manovale; dagli atti trasferiti dall’ambasciata al Ministero degli Esteri italiano risulta che sempre qui, il 9 luglio 1913 nascerà anche Antonio Mori.
Il genealogista Janos Kocs nel novembre 2009 riesce a contattare una figlia di Antonio, Angela Mori che risiede a Bucarest insieme al fratello Petre. Da lei si apprende che il nonno Lodovio, dopo essersi recato in Italia con la famiglia negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale, sia tornato in Romania e vi abbia vissuto sino alla morte; è sepolto a Ploiestj. Tuttavia Angela non ha ancora risposto alla lettera inviatale e in una telefonata ha affremati di non essere interessata ad avere contatti con noi. Si attendono tempi migliori per non infastidirla
ALBERTO MORI
In assenza di dati provenienti dalla Romania si cerca a 360 gradi.
Da dati forniti soprattutto dalla genealogista italiana Raffaella potrebbe corrispondere all’Albert Mori (Albin fino al 1910) che dichiara genericamente di essere di origine italiana e emigrato dal 1904 in USA; nello stesso anno risulta sbarcata a New York in aprile proveniente da Brema sua moglie (almeno dal 1905) Anna Badjura nata a Radikov (Moravia) nel 1880 circa. Albert Mori abita dapprima a North Union, Fayette, Pennsilvanya, poi a Springhill. Con la moglie Anna ha cinque figli: Joseph(1905), Anna(1907), Pauline(1908), Ernest(1909), Angelina(1915). Sembra ancora in vita il figlio di Ernest e di Virginia Keown, Donald P. Mori nato nel 1944 e residente a Kennesaw in Georgia, con il quale si è stabilito il contatto. Viene anche trovato su Ancestry un albero contenente la genealogia dei discendenti della figlia di Albert Anna Mori sposata con Kennet Christner; si cercano contatti con i discendenti per approfondire se esistano notizie più sicure sulle origini e la provenienza di Albert Mori del quale non è possibile rintracciare alcuna notizia circa lo sbarco in USA. Paul Mori ha inviato materiale interessante tra cui il certificato di nazionalizzazione del 1939 e quello di matrimonio del 1901. Da essi si evince che la sua vera identità era "Albino Mari" e che deve essere entrato in America prima del 1904 come testimonia la lettera inviata dalla figlia di secondo letto di Albert Mori Gilda Holbert che parla esperessamente di un ingresso nel 1891. L'identità di Albert Mori sembra così non coincidere con la presona di cui si cercano le tracce.

fghillani
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Messaggio da fghillani »

:D Da Bucarest una bella notizia!
Il figlio di Angela Mori, la nipote del fratello di Alberto Mori, Lodovico, ci ha inviato una e-mail nella quale dichiara di poter rintracciare i dati possibili suoi nostri parenti in Romania e intanto aggiunge alcuni dati sulla sua famiglia nell'albero geneaologico dedicato alla famiglie Mori-Riccò-Ghillani su Ancestry.
Dice che la lettera inviata alla mamma, signora Angela, e nella quale si chiedeva se in famiglia esisteva qualche informazione in grado di fare luce sulla storia dei tre fratelli Mori emigrati dall'Italia, riceverà una risposta.
"Siamo contenti - dice - di riprendere contatto e vi ringraziamo per gli sforzi fatti da voi in questo senso".
Finalmente le nostre famiglie si sono "riagganciate" e forse potrà anche arrivare qualche schiarita anche sulla sorte di Alberto Mori.

fghillani
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Messaggio da fghillani »

AGGIORNAMENTO 04/2011
Vladimir Relicovsky, pronipote di Lodovico Mori, subito dopo il messaggio del Natale scorso nel quale esprimeva la sua disponibilità a riallacciare i rapporti, ha aggiornato il nostro albero genealogico MORI-RICCO'-GHILLANI su Ancestry inserendovi alcuni membri della sua famiglia.
Grazie a lui ora sappiamo che il nonno Antonio, figlio di Lodovico e Ghitza Gheorghitza e nato a Bucarest nel 1913, era sposato con Lucia Vale, che sua mamma Angela è nata nel 1939 e che si è sposata con Aurel Relicovschi, papà di Vladimir, ma anche che lo stesso Vladimir è sposato ed ha un figlio.
Sono passati ormai tre mesi dal suo messaggio, e anche se non abbiamo più avuto contatti, siamo tuttavia fiduciosi che risponderà come lui stesso ha promesso alla lettera da noi inviata a mamma Angela.

fghillani
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Messaggio da fghillani »

Teresa e il “suo” Alberto: la storia di un amore eterno, oltre ogni lontananza!
Il desiderio di fare un po’di luce sulla vicenda dei tre fratelli Mori pur dopo tanti anni di silenzio, e forse anche di dolorosa rimozione almeno per una parte di questa, ha le sue radici nell’esperienza di mamma Vilma. Lei non ha potuto fare a meno infatti di conservare indelebile nel cuore il ricordo affettuoso e insieme drammaticamente vivo che nonna Teresa, compagna almeno nei primi anni di Alberto Mori e madre per tutta la sua vita dei suoi tre figli, rimasti senza il loro papà in tenera età, ha portato lungo tutta la sua esistenza, fino ai suoi ultimi sospiri al momento della sua morte avvenuta nel 1947. Mia mamma, infatti, ha trascorso tanti anni a fianco di nonna Teresa, essendo costretta a casa per lungo tempo per una seria malattia, la tubercolosi, contratta in età giovanile. Per lei quindi nonna Teresa era, ed è tuttora, un punto di riferimento, ed i quotidiani sospiri della nonna indirizzati anche contro ogni evidenza al suo amato Alberto, lontano e ormai perduto per sempre, non possono essere in alcun modo cancellati dal suo ricordo.
A ravvivare questi profondi sentimenti e questo legame di amore che ha saputo superare il tempo e l’evidenza dei fatti, e ciò a quanto ne sappiamo senza alcuna ombra di rancore, ha poi certamente contribuito la profonda amicizia di Vilma con la cugina Bice, figlia della sorella di Alberto Mori, Alberta. A Bice infatti, scomparsa purtroppo da pochi anni, dobbiamo i primi elementi concreti da cui papà ha dato avvio alla ricerca. Questa, infatti, è iniziata dalla chiacchierata avvenuta nel corso di una delle frequenti visite e incontri di Vilma e Ugo con zia Bice, nella quale Vilma e la cugina hanno ricordato la vicenda dei tre fratelli emigrati in Romania e là scomparsi, così almeno stando ai racconti famigliari.
A mio parere il primo “colpo di scena“ della vicenda, anche se sul momento non è apparso tale, è avvenuto proprio quando Bice ha mostrato per la prima volta ai miei genitori le due fotografie da lei ritrovate nei ricordi di famiglia, e forse risalenti a sua mamma Alberta; una prima nella quale sono ritratti Serafino Mori con la moglie Esterina e tre figlie, una posa scattata a suo dire al momento della partenza per la Romania, l’altra nella quale compare Ludovico in abiti civili ma con calzature che sembrano militari, nel cui retro sempre a matita compare la scritta “zio Ludovico”. Ad un esame più attento anche sul retro della prima foto compare una scritta a matita in un’elegante calligrafia inclinata “Mori Ludovico e Serafino – Comune di Buccini Via Vignali – Iassi Rumania”.
Ugo e Vilma, infatti, hanno appreso qui per la prima volta che una seppur minima indicazione relativa a dove si fossero diretti i tre fratelli era conosciuta dalla famiglia Mori, pur traendone in quell’occasione solo l’indicazione geografica su dove orientare la possibile ricerca. Ma oggi è lecito chiedersi come mai alla famiglia di nonna Teresa tale precisa indicazione fosse fino a quel momento rimasta nascosta. Si trattava forse in quell’occasione per zia Bice di dare corso al desiderio di liberarsi finalmente con la cugina di un segreto conservato da sua mamma Alberta, e noto quindi solo alle sorelle Mori, e solo in quel momento e dopo tanto tempo ormai da rivelare? Bice sapeva quindi che sua mamma Alberta era al corrente di qualcosa che era stato tenuto nascosto dalla sua famiglia, per evitare di causare dolore a Teresa o per difendere l’onorabilità del fratello Alberto scomparso così misteriosamente, cancellandone così definitivamente ogni traccia? Bice non ha lasciato detto nulla in proposito, ma neppure Vilma e Ugo hanno subito capito la portata completa di quella rivelazione, tanto è vero che fino a pochi anni fa continuavano ad affermare, seguendo il racconto di famiglia, che la foto che ritraeva Serafino e la sua famiglia era stata scattata al momento di partire alla volta del paese dove già si era diretto e dov’era scomparso misteriosamente Alberto.
In ogni caso è partendo da quelle prime indicazioni che Ugo ha avviato i primi contatti in seguito ai quali è avvenuto il primo “miracolo”. Infatti, la pubblicazione da parte del sindaco di Iasi della lettera inviatagli da Ugo sul quotidiano locale causerà la risposta di Elna Ohl di Iasi, amica e parente di una delle figlie di Serafino Mori, Alice. E’ tramite le lettere della Ohl, infatti, che abbiamo potuto conoscere vari particolari sulla vita della famiglia di Serafino a Iasi, città dove è sepolto insieme alla moglie, con una corrispondenza che è continuata per almeno tre anni. Grazie a lei nel 2000, dopo i primi contatti telefonici, Ugo e Vilma sono riusciti ad incontrare, direttamente a Parma, dove era di passaggio per lavoro provenendo da Como, una pronipote di Serafino, Nella Tanasescu, figlia di Giovanni di Ploiesti, discendente di una delle figlie di Serafino appunto, Nella Mori.
Ma ben presto, pur contando molto su Nella, che per questioni di lavoro doveva spesso venire in Italia e sembrava fare capo ad un’organizzazione di Catania, questo “filone” di ricerca, dal quale ci si attendeva di fare almeno un po’ luce sulla storia dei tre fratelli Mori, si è definitivamente chiuso in maniera per noi inspiegabile, e non ha portato alcuna seppure minima risposta alle nostre domande. Ne abbiamo invece ricavato l’impressione di qualcosa di non ben definito che impediva improvvisamente qualsiasi prosecuzione alla ricerca se diretta nella direzione di fare un po’ di luce sulla sorte di Alberto, quasi che fosse sconveniente farne persino cenno. Nella Tanasescu, infatti, si era dimostrata non solo disponibile ad aiutarci, ma sicura di poter avere almeno qualche utile informazione dal padre Giovanni. Tuttavia dopo quell’unico incontro non solo non è più arrivata da lei alcuna notizia, ma Nella non ha neppure più risposto alle ultime lettere inviatele sia da noi che dalla signora Elna Ohl, con la quale da alcuni anni non siamo riusciti più a stabilire contatti forse anche a causa dei problemi di salute. Questo è quanto ci risulta dal recente contatto che un genealogista di Sfantu Georghe, Janos Kochs, con il quale siamo in relazione, ha successivamente tentato di stabilire per noi con la figlia dottoressa Carmen Ohl che ha promesso di farsi viva con noi appena possibile.
Ciò che ha permesso invece di chiarire meglio alcuni aspetti della vicenda, e di capire anche più a fondo il significato vero del “colpo di scena” di cui ho detto sopra è quello che è successo nel 2009 quando, data l’empasse momentanea, ho deciso di approfondire le tracce dei miei parenti Mori qui a Parma. Fino a quel momento, infatti, viaggiavamo solamente sulle informazioni famigliari, che ci dicevano che i Mori abitavano a Monticelli, il paese dove è nata mia mamma Vilma e anche suo padre Romeo, e dove nonna Teresa viveva prima del trasferimento con il figlio a Parma. Ho quindi fatto accesso ai registri di Stato Civile del comune dove si trova Monticelli, oggi piccola località termale nota anche per l’ospedale dove si curano le malattie psichiche. Il comune è Montechiarugolo e dai suoi registri è emerso un nuovo colpo di scena: oltre ad appurare dai certificati di nascita dei tre fratelli la loro paternità e maternità, cosa non insignificante anche per i nostri parenti rumeni dato che i nonni si chiamavano Antonio e Angela, e tali nomi sono ricorrenti nei discendenti di quella terra, ma anche la residenza della famiglia negli anni 1870-1874 costituita dal piccolo centro rurale di Basilicanova, abbiamo scoperto che vi risultavano le trascrizioni degli atti di nascita avvenuta in Romania sia delle tre figlie di Serafino, che in questi documenti portano i nomi italiani di Alice (1903) Linda Maria Giorgina (1904) e Maria (1910) oltre alle località dove la famiglia di Serafino risiedeva all’epoca e precisamente “in casa del signor Vignali nel villaggio di Socola - Comune di Bucium - Distretto di Iasi per le prime due e a Iasi - via Golia n.45 per la terza, ma anche della prima figlia di Lodovico, Angiolina nata nel 1910 in via Vitan 61 a Bucarest e della moglie rumena di lui Ghitza Gheorghitza. Partendo da questa traccia, ho poi rintracciato negli archivi diplomatici del Ministero degli Esteri italiano e proveniente da Bucarest, l’atto di nascita di Antonio Mori, che mi confermava sostanzialmente gli stessi dati sulla famiglia.
Ecco allora che ciò che non si era capito subito si è fatto strada più chiaramente, e cioè anzitutto che qui in Italia, quindi proprio a casa nostra, già dal 1903 vi erano le tracce di quello che succedeva in Romania nelle famiglie dei nostri congiunti, ma soprattutto che quella foto non era stata fatta prima della partenza bensì proveniva proprio dalla città di Iassy, in Romania, inviata ai familiari in Italia e quindi, conoscendo le date di nascita delle tre figlie di Serafino, non anteriore al 1910. Le figlie di Serafino, infatti, sono tutte nate in Romania e se a ciò si aggiunge il fatto che l’atto di matrimonio tra Serafino ed Ester avvenuto a Montechiarugolo porta la data del 27 gennaio 1901, dove tra l’altro il padre Antonio figura deceduto, allora se ne evince che in realtà la partenza di Serafino alla volta della Romania deve essere collocata tra il 1901 e il 1903, anno quest’ultimo di nascita di quella Alice Mori cui la signora Ohl era legata anche da parentela tramite la famiglia del marito e gli Stefanescu famiglia dello sposo di Elna Mori figlia di Serafino.
In conclusione quindi, a parte la non coincidenza dei nomi delle figlie di Serafino risultanti dagli atti di nascita, facilmente spiegabile con una successiva naturalizzazione con relativa assunzione di nomi più “rumeni” non ancora del tutto chiarita, è risultato invece ben chiaro che le dicerie famigliari sul fatto che Serafino fosse partito con le figlie, di fronte a questi ultimi dati, venivano di conseguenza tutte a cadere gettando non pochi interrogativi sui racconti che della vicenda viaggiavano in famiglia. Non era quindi vero che Serafino fosse scomparso con la moglie in terra rumena, bensì la foto, che come ho già detto non può che essere posteriore di alcuni anni al 1910, prova che i rapporti con le sorelle italiane erano ben vivi se, come è facile pensare la foto era stata allegata ad una lettera dove si davano notizie almeno dei due fratelli Serafino e Lodovico e delle vicende delle loro rispettive famiglie.
Perché allora Teresa e la sua famiglia non erano a conoscenza di questi contatti, e come è possibile che da essi non fosse trapelato nulla sulla sorte di Alberto alla cui volta Serafino si era recato inizialmente appena dopo il suo matrimonio nel 1901? Sempre dai racconti famigliari sappiamo infatti che Teresa era solita affermare che Serafino gli avesse carpito contro la sua volontà l’indirizzo estero del fratello, e che il “suo” Alberto le aveva invece vietato espressamente di dare tale indirizzo ai famigliari e in particolare al fratello maggiore con il quale non doveva avere buoni rapporti. Teresa, a quanto lei stessa si dice affermasse, non aveva voluto seguire Alberto nell’ultimo viaggio a causa dell’età dei figli (Romeo è del 1896, Maria Concetta del 1898 e Augusto del 1899) ma forse poi si era pentita e aveva, pur negandolo, contato sull’aiuto del cognato per sapere qualcosa di più sulla vita del compagno e padre dei suoi figli in una terra così lontana, o la sua sensibilità femminile le aveva fatto intuire qualcosa di questa lontananza?
A confermare la plausibilità di queste ipotesi si aggiungono anche i dati più recenti sulla nascita dei tre figli e la ricerca, per ora senza approdo, intorno al presunto matrimonio della coppia Alberto-Teresa. Sempre dalle dicerie famigliari, infatti, risulta che i due, a causa della giovane età e della mancanza del consenso da parte dei genitori si fossero uniti in matrimonio solo in chiesa; a quell’epoca il matrimonio religioso non aveva, infatti, valore civile. Alberto e Teresa risultano infatti abitanti nel 1898, all’epoca della nascita di Maria Concetta, in una frazione a nord-est di Montecchio Emilia, Villa Ajola al civico 12E e sembrano risultare “conviventi more uxorio" ma non coniugati. Negli atti di nascita dei tre figli, infatti, la madre non viene mai nominata, e i bambini sono presi in consegna dalla nonna Barbara Frattini o addirittura, come nel caso di Augusto, addirittura dalla levatrice, e solo per Maria Concetta la paternità viene assunta da Alberto che essendo il dichiarante come tale ne firma l’atto. Successivamente la famiglia, quando Romeo che era nato a Monticelli ha poco più di due anni, per la festa di S. Martino che allora segnava gli spostamenti annuali da un podere all’altro dei braccianti agricoli, si trasferisce nel comune di Montechiarugolo. Così mentre Maria Concetta porterà il cognome del padre, Romeo, nato N.N., porta già quello della madre Riccò che lo ha riconosciuto cinque mesi dopo la nascita, come tanti anni più tardi accadrà per Augusto, che probabilmente non conoscerà mai il padre neppure nei primi anni di vita.
Guardando la firma di Alberto sull’atto di nascita di Maria Concetta nel quale Teresa viene menzionata come “donna nubile non maritata non parente” con la quale Alberto ammette di avere avuto la relazione da cui è nata la bimba che riconosce come figlia, vien da chiedersi cosa avessero in testa i due e se mai Teresa insistesse al secondo figlio e prima della partenza di Alberto per una regolarizzazione di questa unione. A cosa pensava dunque Alberto che doveva già essere stato in Romania più volte prima di partire, e non senza aver “messo in cantiere” con la sua compagna il terzo figlio che nascerà nel settembre del 1899? Facendo quindi un po’ di calcoli Alberto doveva quindi essere sicuramente presente in Italia fino al dicembre del 1898, per poi ripartire, dopo aver riconosciuto la figlia nel maggio precedente, alla volta della Romania questa volta portando con sé il fratello minore Lodovico che, nato nel 1884 doveva essere poco più che quindicenne e forse era già orfano del padre.
E’ ovvio perciò pensare che successivamente all’arrivo indesiderato di Serafino in Romania, ipotizzabile come già detto dopo il 1901 ma prima del 1903, qualcosa deve essere successo, non sapendo noi quando effettivamente Alberto abbia smesso di mandare alla sua famiglia i mezzi di mantenimento frutto del suo lavoro all’estero, costringendo da quel momento Teresa a dover ricorrere all’aiuto della famiglia ma anche ad espedienti per sostenere i suoi tre piccoli figli.
A queste considerazioni, resta poi da aggiungere la vicenda relativa alla comparsa in Italia di Lodovico insieme alla moglie e ai due figli, avvenuta, sempre secondo i racconti famigliari riferiti da zia Bice e che come dimostrato son sempre da vagliare con estrema attenzione, negli anni immediatamente precedenti il secondo conflitto mondiale (1938-1940). Pur risultando che proprio in quegli anni le sorelle Mori fossero in difficoltà, essendo almeno una di esse appena rimasta vedova con figli piccoli da mantenere ed in seria difficoltà economica, risulta inspiegabile quella che a noi oggi sembra una fredda accoglienza riservata al fratello tanto da causarne l’immediato ritorno in Romania nonostante forse fosse sua intenzione ristabilirsi in Italia. Le cose qui in Italia non andavano certamente a gonfie vele per i braccianti agricoli, anche perché l’introduzione delle nuove tecniche agricole comprendenti una prima meccanizzazione stava diminuendo fortemente il ricorso al bracciantato nei lavori agricoli, creando così non pochi problemi a chi viveva offrendo solo la forza delle proprie braccia. Pur tuttavia la partenza quasi repentina di Lodovico e la perdita da quel momento di ogni contatto con le sorelle, non depongono positivamente sulle relazioni che in quel momento vennero messe in atto verso di lui. A noi oggi sembra inspiegabile come in quell’ultima occasione non si seppe neppure approfittare della sua presenza per sapere qualcosa di più di Alberto e di Serafino in terra di Romania.
Solo oggi, senza scoraggiarci né scandalizzarci di tanti ostacoli che si son frapposti alla conoscenza della verità dei fatti, ci resta il desiderio di capire e di sapere, non per ergerci in nessun modo a giudici di chicchessia, specie dopo tanti anni e dopo che le persone direttamente coinvolte non sono più tra noi e hanno concluso la loro speriamo felice esistenza terrena, ma per poterci sentire ancora più legati a loro che hanno attraversato periodi e situazioni storiche non facili e talora drammatiche che ci possono aiutare oggi a orientare le nostre storie verso un futuro migliore di quello che è toccato loro in sorte.

fghillani
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LA NOSTRA STORIA SUL SITO ROASIT.RO

Grazie alla gentilezza della responsabile della Rivista dell'Associazione Italiani di Romania signora Ioana Grosaru, moglie dell'onorevole Mircea Grosaru rappresentante della minoramza italiana nel Parlamento rumeno, che è stata impressionata dal testo inviatole della storia della ricerca dei fratelli Mori, il racconto e la genealogia fin qui ricostruita sono stati pubblicati insieme a fotografie sull'ultimo numero di marzo in lingua italiana e uscirà in lingua rumena nel successivo.
Spero che qualcuno leggendo al storia possa aiutarmi a proseguire la ricerca del mio bisnonno Alberto Mori.
Chi volesse leggerla deve andare sul sito dell'associazione (www.roasit.ro) e cliccare a sinistra sul link "Siamo di nuovo insieme" per poi scaricare la rivista in formato PDF.

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