Da un paio di settimane mi sono intressato a ricostruire la storia della mia famiglia materna, piu precisamente quella di mio nonno che si chiamava Andrea Toffoli.
Andrea veniva da una grande ma povera famiglia di contadini.
Sesto di 8 fratelli e sorelle si arruolò come volontario e fu trasferito a Pola nella scuola di ufficiali addetti alle comunicazioni nel 1940.
Il motivo del suo arruolamento non fu tanto lo spirito patriottico, ma il fatto che uno dei suoi due fratelli sotto le armi era appena diventato papà, e date le leggi dell'epoca per farlo congedare doveva arruolarsi anche lui.
Congedo che non arrivò mai. Purtroppo un paio di giorni prima di partire per l'Italia il fratello Angelo fu ucciso a Montenegro il primo dicembre del '41.
Alla fine a congedarsi fu l'altro fratello Beniamino. Mentre mio nonno venne trasferito su una nave (la Rurh) che trasportava armamenti e merci dalla Sicilia a Bengasi.
I viaggi erano tutt'altro che facili, il rischio di un attacco inglese era imminente, e le possibilità dal difendersi da un attacco sottomarino erano praticamente nulle.
Un giorno, quando mio nonno era di vedetta riuscì ad avvistare la sagoma di un sottomarino e a dare l'allarme appena in tempo,
tant'è che la nave riuscì ad evitare i missili, e a chiamare l'aviazione italiana che sganciò le sue bombe sul sottomarino inglese.
Per quel gesto mio nonno venne premiato con un premio in denaro e con vari giorni di congedo, che usò per far visita alla famiglia.
qualche tempo dopo la sua nave non ebbe la stessa fortuna,anche se scortata da navi e aerei italiani e tedeschi le bombe dell'aviazione inglese la centrarono in pieno nel Canale di Sicilia, e con molte ferite ma pienamente cosciente, nonno si calò in mare con una da dove vide la sua nave fare qualche centinaio di metri e inabissarsi con molti dei suoi compagni ancora a bordo.
Trovato un tavolino che galleggiava vi si agrappò finchè dopo varie ore un cacciatorpediniere lo trasse in salvo.
In quel occasione nonno conobbe un giovane ufficiale che qualche tempo dopo si sarebbe cimentato nella costruzione dei "cavallini rampanti".
Ormai dopo tre anni nell'esercito nel settembre del 1943 gli fu comunicato che sarebbe dovuto andare in Germania (Oggi Polonia), per imbarcarsi in un sommergibile tedesco in qualità di ufficiale addetto alle comunicazione (nonno era bilingue).
Fortunatamente l'otto settembre ci fu l'armistizio e nonno entrò nell'esercito della RSI dove continuò nello svolgimento dei suoi doveri.
Purtroppo però dopo altri due anni di guerra, nel maggio del '45. Una soffiata lo rese prigioniero dei partigiani che a guerra finita lo mandarono in una prigione vicino a Venezia dove ricevette ogni genere di soppruso...
Finalmente dopo molti mesi in prigione (dove nel frattempo era passato da 75 a 49 kg) venne liberato e potè fare ritorno a casa.
Nel 1992 gli fu consegnata la croce di Guerra.
Mi scuso questa noiosa premessa biografica, ma ci tenevo a ricordare gli anni di guerra del nonno.
Tornando alla questione genealogica.
Nonno era figlio di Marco Toffoli(1883-1978), figlio di Andrea Toffoli (1842) figlio di Gallo de Toffoli(1800) figlio di Pietro di Michiel De Toffoli.
(nonno ha avuto anche un figlio ni nome Marco padre di mio cugino Andrea)
Non ho ancora trovato l'antenato comune, ma i Toffoli e i De Toffoli sembrerebbero avere un origine comune anche se non ho trovato ancora un legame certo tra le due famiglie.
Nel paese di Farra di Soligo esistono due ville chiamate De Toffoli, appartenute ad un tale Domenico De Toffoli (1800-1861) sindaco ed assessore per più di 30 anni.
Volevo chiedervi se i de Toffoli di Farra di Soligo fossero citati in qualche elenco di famiglie nobili.
Purtroppo a oggi i De Toffoli di Farra risultano praticamente estinti e anche volendo chiedere ai loro discendenti, essi vivono all'estero.
L'unico monumento funebre davanti la chiesa di Soligo fu costruito nell'800 dai De Toffoli.


Andrea negli anni '50
