Un antenato preferito

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Vito
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Un antenato preferito

Messaggio da Vito »

Buonasera. Pensando pensando mi è venuta in mente di aprire una discussione.
C'è per caso, nel vostro albero genealogico, un antenato o un'antenata a cui siete particolarmente legati o affezionati?

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ziadani
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da ziadani »

Un antenato preserito direi di no.
Ne ho alcuni, anche non antenati diretti ma solo collaterali, che mi hanno ispirato simpatia fin da quando li ho incontrati sulla mia strada.

Per fare qualche esempio.

Il fratello di un mio bisnonno emigrato in California nel 1888 che trovò l'oro.
Non fu tanto forunato però: gli morì una figlia di due anni annegata, avuta dalla seconda moglie, in un posto pressochè desertico, perse un nipote di 20 anni in un incidente di montagna, e ora della famiglia non è rimasto più nessuno.

La sorella di una mia antenata, monaca di clausura, che divette abbandinare l'abiro per le soppressioni napoleoniche; fortunatamente i suoi genitori erano ancora vivi e la riaccolsero a casa mentre alcune sua compagne, ormai anziane e senza famiglia, diventarono mendicanti e morirono misere e abbandonate.

L'antento diretto che lasciò in eredità ad uno dei figli una schiava, con il vincolo di restituirle la libertà decorsi i due anni dalla sua morte.

L'altro antenato cui ho dato la caccia per anni e che poi è stato trovato solo grazie all'intuito e alla costanza di un'altra utente di questo forum che non smetterò mai di ringraziare.

Vito
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Vito »

Siii, io intendevo antenati che davano simpatia, ma non sapevo ben spiegarmi.
A me invece:
La mia trisnonna, nominata sempre da mia nonna, anche quando non avevo questa passione. Anche lei ebbe una vita davvero sfortunata. I suoi genitori morirono molto presto. Si sposò ed ebbe dei 3 figli. Il marito morì dopo 6 anni di matrimonio, 2 figli morirono da bambini. Si risposò, per poter crescere quel altro figlio, ed ebbe due figlie tra cui la mia bisnonna, pero quell'altra figlia morì di spagnola appena nata. Morì anche il secondo marito ( mio trisnonno ) durante la seconda guerra mondiale. E all'età di 89 anni, cadde, si ruppe il femone e morì, purtroppo.
La seconda persona di cui pagherei per riuscire a trovare una fotografia, è un'altra trisnonna, anche lei deceduta ad 88 anni.
L'ultima è una proprozia, che morì nel 2010, dunque io avevo solo 3 anni allora.

Kaharot
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Kaharot »

Io sono molto legato con la mia trisnonna e bisnonna, madre e figlia, perché mia nonna e la mia prozia me ne hanno parlato così tanto, che è come se le avessi conosciute. Ho anche loro fotografie, che aiutano molto a creare un legame ancora più forte.
La mia trisnonna fu anche la memoria della famiglia, raccontava tante storie alle nipotine, che poi sono giunte sino a me, aiutandomi non poco nella ricerca e, addirittura, diventando esse stesse la spinta che mi ha fatto appassionare alla genealogia. So molte cose di lei, aveva avuto diversi figli, ma solo quattro erano sopravvissuti sino all'età adulta; andò anche negli Stati Uniti per accompagnare la penultima figlia, che andava a sposare un siciliano emigrato in americano; ne tornò con un indimenticabile mal di testa, provocato dal rumore della nave. Qui visse poi con l'unica figlia rimasta in Sicilia, che era la mia bisnonna, nel 1937 perse nel giro di poche settimane due figli, e non si riprese più, si ammalò e, dopo poco, morì anche lei. La mia bisnonna era una dei due figli morti nel 1937, aveva appena 35 anni, e lasciò quattro figlie ancora piccole, era una donna molto bella, delicata, elegante, faceva la sarta e quindi poteva confezionare per sé abiti belli e all'ultima moda, era molto richiesta in paese; mia nonna mi cantava anche la canzone che la madre intonava la sera mentre cuciva a macchina, per darsi il ritmo. Si ammalò verso il 1934, ma ovviamente le figlie non capirono cosa avesse, erano troppo piccole, facevano congetture, in base alle credenze dell'epoca. Ricordo che parlavano di una fattura fatta su un piatto di fave, perché si sentì male dopo averle mangiate. Alla fine, dopo quasi 3 anni, morì di pleurite. Dopo 60 anni, quando mi raccontavano queste cose, mia nonna e la mia prozia avevano la ferita del dolore ancora viva come il primo giorno, per questo anche io ho sentito mio quel dolore e, quindi, anche quell'amore, che loro vivevano nella mamma e nella sua mancanza.
Non ho antenati preferiti, in effetti, ma forse qualche ramo preferito si. Facendo l'albero genealogico dell'intera famiglia, capitano dei rami più interessanti di altri, perché magari trovi più documenti e, quindi, riesci a ricostruire, sebbene in parte, non solo nomi e numeri, ma anche un po' delle persone.
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Vito
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Vito »

Kaharot ha scritto:
lunedì 16 agosto 2021, 0:03
Io sono molto legato con la mia trisnonna e bisnonna, madre e figlia, perché mia nonna e la mia prozia me ne hanno parlato così tanto, che è come se le avessi conosciute. Ho anche loro fotografie, che aiutano molto a creare un legame ancora più forte.
La mia trisnonna fu anche la memoria della famiglia, raccontava tante storie alle nipotine, che poi sono giunte sino a me, aiutandomi non poco nella ricerca e, addirittura, diventando esse stesse la spinta che mi ha fatto appassionare alla genealogia. So molte cose di lei, aveva avuto diversi figli, ma solo quattro erano sopravvissuti sino all'età adulta; andò anche negli Stati Uniti per accompagnare la penultima figlia, che andava a sposare un siciliano emigrato in americano; ne tornò con un indimenticabile mal di testa, provocato dal rumore della nave. Qui visse poi con l'unica figlia rimasta in Sicilia, che era la mia bisnonna, nel 1937 perse nel giro di poche settimane due figli, e non si riprese più, si ammalò e, dopo poco, morì anche lei. La mia bisnonna era una dei due figli morti nel 1937, aveva appena 35 anni, e lasciò quattro figlie ancora piccole, era una donna molto bella, delicata, elegante, faceva la sarta e quindi poteva confezionare per sé abiti belli e all'ultima moda, era molto richiesta in paese; mia nonna mi cantava anche la canzone che la madre intonava la sera mentre cuciva a macchina, per darsi il ritmo. Si ammalò verso il 1934, ma ovviamente le figlie non capirono cosa avesse, erano troppo piccole, facevano congetture, in base alle credenze dell'epoca. Ricordo che parlavano di una fattura fatta su un piatto di fave, perché si sentì male dopo averle mangiate. Alla fine, dopo quasi 3 anni, morì di pleurite. Dopo 60 anni, quando mi raccontavano queste cose, mia nonna e la mia prozia avevano la ferita del dolore ancora viva come il primo giorno, per questo anche io ho sentito mio quel dolore e, quindi, anche quell'amore, che loro vivevano nella mamma e nella sua mancanza.
Non ho antenati preferiti, in effetti, ma forse qualche ramo preferito si. Facendo l'albero genealogico dell'intera famiglia, capitano dei rami più interessanti di altri, perché magari trovi più documenti e, quindi, riesci a ricostruire, sebbene in parte, non solo nomi e numeri, ma anche un po' delle persone.
Davvero bello il legame profondo tra te e la tua bisnonna e trisnonna, Devono essere state persone molto speciali!
Mi riconosco nel tuo racconto, mia nonna mi racconto molto di sua nonna, abbiamo solo una sua fotografia, fatta di nascosto, perchè era una persona che non amava molto essere fotografata, secondo le tradizioni di una volta, se ci faceva la fotografia a quell'età ci rimaneva. Ma invece no, dopo quella fotografia è vissuta ancora molti altri anni. Ma siamo sicuri che nella casa "natale" di mia nonna sono presenti altre sue fotografia. È raffigurata davanti la porta della sua casa, mentre sua figlia ( mia bisnonna ) sbuccia le patate, con un abito nero fino alle caviglie, e l'immancabile fazzoletto in testa legato dietro la nuca come si portava allora dalle contadine.

Kaharot
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Kaharot »

Vito ha scritto:
lunedì 16 agosto 2021, 0:15
secondo le tradizioni di una volta, se ci faceva la fotografia a quell'età ci rimaneva.
Una credenza più o meno giustificata, se non altro dal fatto che molte famiglie riuscivano a permettersi un'unica fotografia, che veniva poi utilizzata come memoria per la lapide o per il ricordo in casa. E non erano rare neanche le foto fatte quando la persona era già morta, soprattutto nei bambini (esiste una vera e propria branca della fotografia storica dedicata alle foto post-mortem). Ovviamente tutto questo legava in maniera assai stretta la fotografia alla morte e di qui la paura di alcuni. Ricordo di aver sentito una volta che anche presso alcune popolazioni indigene americane (non ricordo di preciso quali) vi erano credenze simili, molti non si facevano fotografare perché ritenevano che la fotografia catturasse l'anima, forse per il fatto che rappresentava la figura umana.
Comunque le foto "rubate" sono le migliori perché ti presentano la persona così com'è. Quelle di posa sono sempre falsate, perché assumevano posizioni ed espressioni ideali, in luoghi pre-impostati e spesso con abiti non loro; nelle foto "rubate" invece vedi la persona così com'era, nella sua semplicità e umanità. E' un po' la differenza che c'è fra la foto degli sposi fatta dal fotografo al matrimonio e quella degli stessi fatta amatorialmente in viaggio di nozze.
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cannella55
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da cannella55 »

Devo dire, che non ho un parente o più parenti preferiti, forse perchè non ho potuto avere racconti da nessuno dei miei nonni-bisnonni, essendo io troppo piccola al momento della loro morte.
Mi sono appassionata di più alle loro storie, che avrebbero potuto anche vivere altri.
Ho una intera famiglia di medici, che offrirono il loro aiuto in circostanze drammatiche e assistettero soprattutto i poveri, che non potevano permettersi nulla.
Ho la arcavola contadina, che sposò dopo varie traversie il nobile di cui si era innamorata, intorno al 1650.
Ho dei militari dispersi nella Seconda Guerra mondiale.
La bisnonna ostetrica, che con il calesse "batteva" le campagne d'inverno per raggiungere le cascine delle partorienti.
L'altra bisnonna, che vide morire tutte le sue figlie femmine dopo pochi mesi di vita e che ebbe solo mio nonno sopravvissuto.
Nelle foto non sorride mai, sembra sempre in perenne lutto.
Ho il nonno partito per l'Argentina in cerca di fortuna, che ritornò deluso e senza un soldo!
Tutti coloro, che ho ritrovato, idealmente riportandoli in vita, mi hanno lasciato sentimenti verso di loro

Vito
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Vito »

Bellissima anche la tua storia Cannella55.
Ricordo che alcuni mesi fa, trovando l'atto di nascita di una "zia" di mia nonna, non c'era scritto:
"È comparso `il padre`. Bensì una donna che abitava vicino casa loro, in quanto la madre era partoriente. Poco dopo, ho scoperto che il padre era morto mentre sua moglie era incinta.
Così, sono andato a cercare il suo atto di morte, era uno dei "caduti in guerra", un bersagliere, colpito dal lancio di arma da fuoco provocando una ferita al torace.
Mi sono affezionato anche a lei, perchè è vissuta senza conoscere nè sentire il suò papà, per colpa della morte, e anche io, un pò, mi rivedo nella sua storia.

cannella55
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da cannella55 »

Sono storie, che toccano il cuore.
Non so la tua e mi dispiace se hai dovuto affrontare già qualche dolore.

Vito
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Vito »

:(

filigio
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da filigio »

Anch'io ho un antenato preferito, ma tale preferenza non nasce da un racconto fattomi da qualche parente anziano (egli era nato nel 1796), bensì dalla mole di notizie, anche caratteriali e comportamentali che ho trovato su di lui, grazie alla sua inquisizione al tribunale pontificio. Niente di eccezionale, una lite durante il gioco alle carte degenerata in tentato omicidio, ma fra quei fogli ho trovato tutto il suo "modo di fare" e c'erano talmente tante notizie che mi pare di averlo conosciuto. A differenza di tanti altri di cui so appena il nome. In più egli è stato l'artefice della svolta: sposando la figlia di un possidente ha portato egli stesso e la sua discendenza ad avere, seppur modeste, delle proprietà terriere. Non succedeva da 150 anni.

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Matteorm83
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Matteorm83 »

Ne ho diversi sui alcuni presunti collaterali e dico presunti perché non sono ancora risalito ad un avo comune.
La prima é una donna morta suicida col fosforo. Il suo cranio é stato studiato dall'antropologo Mantegazza nell'800 e nei suoi scritti ne citava nome, cognome e provenienza. Purtroppo non ho mai trovato atti che ne testimoniassero l'esistenza.
Il secondo é un antiquario operante a Milano alla fine dell'800, curioso perché all'epoca eravamo quasi tutti poveri contadini e analfabeti. Di lui ho ipotizzato poter corrispondere a due persone, da verificare.
Il terzo l'ho rintracciato da un libro dell'800 che riportava le trascrizioni del cimitero di Pisa e grazie al quale sono riuscito a ricostruire un intero ramo.

Matteo
Enea e Lena (Milano) < Matteo (1983 - Roma) < Pietro (1944 - Roma) < Bruno Dino (1914 - Chitignano) < Pietro (1888 - Chitignano) < Pasquale (1853 - Chitignano) < Luigi (1795 Circa - Chitignano) < Niccoló (1762 Circa - Chitignano) < Paolino (?)

Vito
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Re: Un antenato preferito

Messaggio da Vito »

Davvero belle le vostre storie! :D

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