Antenato ribelle

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Sannita1998
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Antenato ribelle

Messaggio da Sannita1998 »

Buonasera a tutti
Qualche mesetto fa avevo scritto in merito ad un mio antenato di nome Leone Ciocci, su cui avevo alcuni dubbi, in quel caso sul doppio cognome della famiglia ma anche sulla sua condotta, perché avevo intuito che fosse un soggetto "particolare". Ieri, dopo quasi 2 anni dalle ultime ricerche, sono andato all'Archivio di Stato di Macerata per visionare il fascicolo del suo processo, avvenuto nel 1832.Ed ammetto che forse avrei fatto meglio a non proseguire la ricerca, perché ho scoperto di avere un trisnonno delinquente. La causa riguardava una rissa, scatenata da una questione amorosa. Il bello é che nel fascicolo c'erano le testimonianze dirette di molti abitanti del suo paese. Ne é uscito fuori il ritratto di un soggetto davvero pessimo.Tutti lo descrivevano come un "giovinastro" di pessime qualità, "di enormi scelleratezze", addirittura un testimone affermava "per quanto sono di ottime qualità la madre e la sorella, altrettanto egli é maligno", oppure "tanto rispettabile il defunto padre quanto deprecabile il giovane". La cosa che mi ha fatto meno piacere di tutti é la storia, che si diceva risaputa in paese, di malmenare spesso la madre e la sorella piú piccola, maltrattamenti per cui erano intervenuti anche i vicini.
A tutto questo aggiungiamoci la sua descrizione, "tipicamente ribelle" di cui riporto testuali parole: " alta statura, occhi cerulei, lineamenti regolari, di capello liscio e straordinariamente fulvo". Come ho detto nel precedente post, il padre che era notaio era morto quando lui aveva solo 7 anni, e gli aveva lasciato una modesta eredità. E nonostante il lavoro del padre, la cosa che mi ha stupito di piú é che il figlio fosse analfabeta, praticamente una contraddizione assoluta.
Questo ritratto cosí losco é stato addolcito però dal racconto dell'amore tra lui ed una ragazza, di buona famiglia e moglie di un orologiaio, che in quel momento era detenuto ad Ancona per aver partecipato al moto del 1831.La causa del processo di Leone era stata appunto la rissa tra il cognato della ragazza e il mio quadrisavolo, accusato appunto dal cognato di "spadroneggiare in casa nostra, di dare scandalo", e di maltrattare costantemente per gelosia la ragazza, che aveva comunque 9 anni piú di lui e che aveva 2 figli.
La lettura delle testimonianze mi aveva coinvolto cosí tanto che solo all'uscita dall'archivio mi sono accorto che la ragazza dello scandalo non era altro che la mia quadrisavola, che diversi anni dopo questa vicenda aveva lasciato il marito per sposarsi con questo giovane cosí irrequieto.
Scusatemi davvero per la lunghezza ma volevo condividere per intero con voi questa storia, che mi ha lasciato davvero con l'amaro in bocca, riflettendo su questo antenato violento e buon annulla, che picchiava la povera mamma e la sorella e aveva gettato la sua famiglia sul lastrico.
C'é qualcuno di voi che ha scoperto situazioni simili in famiglia...e ci siete rimasti anche voi un po' male?

cannella55
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Re: Antenato ribelle

Messaggio da cannella55 »

La ricerca purtroppo porta, non di rado, ad imbattersi in strani personaggi, parenti e non.
Capisco il tuo dolore e l'amarezza di sapere, che un tuo antenato ebbe una fama così brutta.
Sai se poi sia stato un buon marito e padre?
Dopo la giovinezza turbolenta avrà messo la testa a posto?
Non prenderei per veritiere al 100 % le affermazioni su di lui, anche se rilasciate durante un processo.
I vicini, i compaesani, per lo più analfabeti e rancorosi, magari per la passata gloria della famiglia, potrebbero aver "caricato" le nefandezze compiute..
Che cosa vuoi, che dicesse il cognato della ragazza, il cui marito era in carcere?
Non poteva certamente approvare una simile relazione e avrà buttato discredito su ognuno dei soggetti interessati.
Punterei sulla sua infanzia: senza un padre, con una situazione economica difficile, non avrà avuto molte vie davanti. anche se avrebbe potuto lavorare e non picchiare madre, sorella o chi altro.
Le cause, nelle epoche passate, erano molteplici, anche per sciocchezze, ma qui un pò di vero ci sarà stato.
Non ho parenti "carnefici",ma se mai, vittime.
Devo dire, che mi sono divertita e mi perdoneranno i miei antenati, a leggere le reciproche accuse, che ai giorni nostri farebbero ridere qualsiasi giudice, che manderebbe a casa i contendenti con una pacca sulle spalle.
Accuse di corna, di figli illegittimi, di botte erano davvero usuali e rimarcate anche in modo pittoresco, ma mi sono fatta anche l'idea, che servissero, queste testimonianze, per raggiungere uno scopo.
Nel mio caso un matrimonio inadatto ed una eredità contesa tra fratelli.
Dopo un periodo di "decantamento" dalla delusione, lascerei perdere ogni giudizio e anche se il tuo trisnonno fosse stato un vero delinquente, non potrai mai saperlo con certezza e soprattutto non lo sei tu e probabilmente nessun altro tuo parente!!
Si resta male, lo so, io ho vissuto le botte alla mia parente con dolore, anche se erano passati 400 anni.
So che poi il matrimonio si fece, i due sposi vissero sempre insieme, ebbero dei figli e che i miei erano i loro diretti discendenti.
L'ho presa come una tenace e bella storia d'amore, non come una faida tra una famiglia nobile e una contadina.
Erano anche altri momenti, i padri, i nonni erano terribili in famiglia e gli schiaffi volavano con grande velocità...
Stai sereno, qualche scheletro negli armadi lo abbiamo tutti, ma magari non lo sappiamo, tu sì e allora, che importa?

Sannita1998
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Re: Antenato ribelle

Messaggio da Sannita1998 »

Si é vero, su questo hai assolutamente ragione. Se le colpe dei padri non ricadono sui figli, figuriamoci se dovessero ricadere sui discendenti di 4° generazione. Resta però l'amarezza nel vedere una famiglia che aveva buone opportunità rovinarsi, perché il povero padre aveva lasciato comunque un eredità che forse ho sbagliato a definire modesta, in quanto si trattava di circa una quindicina di ettari di terra ed un casa in campagna, oltre alla casa in paese, che li rendeva comunque piú ricchi della maggioranza della popolazione di quel paesino.
Comunque Leone non aveva studiato, nonostante credo ne avesse l'opportunità, considerando anche che sua madre era molto premurosa. Forse quel suo carattere ribelle (oggi si direbbe forse iperattivo) e quei capelli cosí rossi lo avevano reso fin da piccolo la vittima dei pregiudizi che soprattutto i preti avevano allora, per non parlare dello Stato Pontificio.
Purtroppo la storia non ha assolutamente un lieto fine, perché alla fine Leone morirà in manicomio a soli 53 anni, e questo mi fa ritenere che anche dopo il matrimonio abbia continuato a maltrattare la famiglia.
Però ripeto, come giustamente hai detto, a distanza di tanti tempo non possiamo giudicare i nostri antenati, semplicemente perché non li abbiamo mai conosciuti veramente, e quindi dovremo cercare di guardare con il giusto distacco alle loro vicende.

cannella55
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Re: Antenato ribelle

Messaggio da cannella55 »

Una fine davvero triste, ma anche il manicomio era una bella scorciatoia per togliersi di torno dei congiunti inopportuni.
Dispiace, ma durante la ricerca si incontrano storie come queste, non sono poi così rare.
Buon proseguimento e miglior fortuna!

marziabraussi
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Re: Antenato ribelle

Messaggio da marziabraussi »

leggo che la ragazza , alcuni anni dopo , lasciò il marito per sposarsi con il giovane "scapestrato" Leone. Forse era vedova del primo marito perchè il divorzio non c'era!!
Sapevo che all'epoca una relazione extraconiugale era considerata reato e punibile anche col carcere (soprattutto per le donne).
il reato di adulterio fu abolito solo nel 1968 !!

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