Lettera aperta a zio Luigi…
Questa, è stata una grande ricerca… ha restituito un uomo ad una famiglia.
Qui, ho incontrato amici che per qualche attimo sono entrati nella mia vita per dare risposte, sostegno, solidarietà.
Grazie a loro, per un po’ di tempo, lo zio è tornato a vivere.
Dicono che una persona non muore finchè c’è qualcuno che la ricorda.
Ora, si chiuderà il sipario e tornerà il silenzio sulla sua vita, ma non morirà del tutto perché continuerà ad esistere nel grande albero della sua famiglia, insieme a tutte le altre foglie.
Ci mancava.
E’ vero, ’voleva farsi trovare’.
Gettare ponti sulla memoria ha permesso a lui di tornare a casa e a noi di raggiungerlo, proprio lì, a Laureldale.
Caro zio Luigi,
sei partito un giorno lontano,
portando con te tante speranze.
Sono tornate solo le lacrime.
Le speranze sono state spazzate via dall’infortunio sul lavoro che ti ha rubato la vita.
Sembravi perso, la grande America ti aveva inghiottito… ma non era così!
Sulla mappa di Laureldale c’è
un grande prato verde, proprio come piace a noi contadini,
un puntino rosso
indica il luogo in cui tu riposi.
Sai, zio, sono solo la figlia di tuo cugino, ma sono una ‘Colonnella’ amo la terra, gli alberi e i fiori.
Come un albero ho bisogno delle mie radici ben radicate nel passato e di una chioma protesa
verso il futuro di questa grande famiglia.
Ora so dove sei.
Bastano pochi clic per raggiungerti e portarti il dono di un requiem…il fiore che non muore.
Riposa in pace, zio!
Tua nipote
M a r i a.
D i c o n o
che gli
e s i s t o n o,
ma, a volte,
non hanno le ali
allora, li chiamiamo amici.
Grazie al Signor Luca Bertotti, a Pink 67
e a tutti gli amici che mi hanno aiutato in questa ricerca. Maria.
(!) Questa lettera voleva avere la forma di un albero, ma...