Come ci siamo appassionati alla genealogia

Se hai qualche idea su come migliorare il sito o cosa vorresti vedere maggiormente sviluppato, questo è il posto dove dirlo.

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cannella55
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da cannella55 »

Grazie Skie91, è il tuo anno di nascita? Ecco, mia figlia piccola è più o meno una tua coetanea e quindi la "vecchia" signora ci sta tutta!!
La donna di cui ti ho parlato resta, in parte , ancora misteriosa. Immagina un paesino del Piemonte, circa 1000 abitanti, una famiglia con tanti figli, nipoti ecc, una storia lontana di ricchezza ed una più recente di fatica per vivere e poi spunta questa pro-prozia di mio padre, che cercando casualmente su Google libri, trovo come istitutrice in Inghilterra!!
Ora, mio padre e mi pento di non avergli chiesto di più, mi aveva detto, che fosse un'insegnante di lingue, cosa già di per se un pò strana, partendo dai pochi mezzi finanziari dei suoi genitori. La signora era nata intorno alla metà dell'Ottocento e documenti scolastici suoi non ne ho trovati. Mi sono chiesta dove avesse imparato queste lingue e perchè tra tutti i figli solo lei avesse intrapreso questo cammino. Rovistando on line sono risalita ad una specie di elenco di famiglie notabili inglesi con servitori ed istitutrici ed ecco apparire la pro-prozia, come "teacher" Che faccio? Scrivo al parroco del paesino, che a differenza di quasi tutti i nostri, mi comunica, che la famiglia inglese era effettivamente vivente in loco e si distingueva per i mezzi, ma che il personale di casa non veniva censito e che non mi poteva aiutare ad avere notizie sulla mia parente.
Ora, anni fa, andando in viaggio in Spagna, mio padre ci portò a Valladolid, dicendo che la sua prozia insegnava lì e come ci è finita? Scende in campo un altro ramo famigliare ancora da decifrare in toto: famiglia torinese, per parte materna discendente dai Marchesi Cuttica, imparentati con quasi tutte le piccole nobiltà locali, ma anche gentiluomini della corte dei Savoia. Ora uno di questi tizi, di diverso cognome, dopo tante disgrazie famigliari, va in Spagna e dopo aver fatto non so che cosa, diventa dirigente di una compagnia ferroviaria, che stava costruendo una linea di collegamento tra Madrid e varie città. Spuntano i nomi di vari luoghi dove visse, ma non Valladolid. Grazie ad una utente, scopro, che si spostò in mezza Spagna e che in uno dei ricevimenti del Console, oltre al suo appare il nome della pro zia. Bingo!! Erano lontani parenti, lui pluri vedovo, lei zitella. Alcuni mi hanno detto che ne fosse la governante, altri la terza moglie, resta un mistero famigliare, di cui sinceramente non mi importa molto. Tra i quadri ereditati dal mio babbo ne ho uno di questa pro zia, elegantissima ed ingioiellata e per ora mi fermo qui. Non ho trovato i suoi spostamenti, per nave, per treno? Resta il fatto che da fanciulla piemontese di una famiglia mal presa, divenne la "compagna" del Console perchè il tizio della Spagna lo fu negli ultimi anni, per la precisione Addetto al Consolato, anche se in alcuni giornali dell'epoca si sprecano i titoli( Console, Direttore, Ingegnere ecc.ecc.).
Per ora, mi fermo, anche per non annoiare gli altri membri.Se avrò sviluppi, li scriverò.Grazie per l'interesse.

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MamyClo
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da MamyClo »

interessa anche a me!
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cannella55
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da cannella55 »

Grazie, MamyClo, ti saluto con affetto

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ginamarquardi
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da ginamarquardi »

Incoraggiata da tutti i vostri racconti mi cimento anch’io.
Partiamo dal concetto di famiglia: per me era quella materna, in quanto mio padre è morto giovanissimo e io e mio fratello avevamo sì rapporti con la famiglia parterna (nonno, zia e due due suoi figli) ma siamo cresciuti quasi in simbiosi con i parenti materni.
Scomparso il nonno paterno, che mi incuteva più timore che affetto, rimase l’unica sorella di mio padre che pareva aver chiuso col parentado Marquardi.
Raggiunta un’età adeguata cominciano le ricerche su questo ramo misterioso, costellato da non so non ricordo.
Che non fossimo gli unici con questo cognome sulla faccia della terra lo scoprimmo a un funerale cui mia madre e mio fratello parteciparono un po’ allibiti. Non solo il defunto era un Marquardi ma in una sepoltura a fianco ce n’era un altro, deceduto pochi giorni prima. In quell’occasione scoprimmo che mio nonno aveva avuto quattro fratelli e una sorella (emigrata giovane a Bologna), e un numero considerevole di cugini.
Fu così che conobbi altri cinque Marquardi.
Da lì il resto è storia: eliminate le origini spagnole (addirittura un principe!) ho cominciato ad indagare negli archivi, scoprendo le origini dalla famiglia, la sua storia e la storia degli individui che sono vissuti nei secoli. Ho scoperto le origini veneziane che si sono intrecciate a quelle friulane, i mestieri e le vicende giudiziarie.
Per ora sono ferma al 1500, ma se trovo i documenti giusti riuscirò a collegare i rami fino al 1300 e alle origini tedesche.
Gina - Gino e Giana - Umberto e Amelia - Luigi e Maria 1852 - Angelo e Giovanna 1828 - Luigi Vincenzo e Andrianna 1782 - Daniello Pietro e Santa Catterina 1733 - Pietro Antonio e Rosa 1704 - Joanni Battista e Francesca 1678 - Pietro e Marta 1632 - Joanne e Elisabetta - Danielis e Ursula 1587 -

cannella55
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da cannella55 »

Leggo che almeno per tanti la molla è stato anche non aver avuto il supporto dei racconti dei nonni-genitori, essere senza parenti prossimi, far parte di una famiglia piccola e con poche diramazioni, avere contatti sporadici con alcuni, se non addirittura tensioni. Sarà per questo, che le mie ricerche sono sempre state a tutto campo, come se scoprire un parente, anche se lontano, potesse colmare il vuoto di quelli che non c'erano più.
Mi dilungo ancora un attimo. All'inizio non sapevo neppure come fossero fatte le registrazioni, non capivo il latino, pur avendolo studiato, insomma, ero digiuna di ogni competenza, brancolavo tra i documenti senza una regola. Per fortuna ho trovato degli amici presso l'Archivio vescovile, che mi hanno indirizzata e soprattutto hanno fatto scaturire in me la voglia di sapere chi fossero i miei antenati.
Mi sono imbattuta poi nel sito, all'inizio con difficoltà perchè all'epoca non era strutturato così e non avevo percepito, che non si trattasse di esperti con materiale proprio.
Dopo tanti anni di contatti, devo dire grazie anche a coloro, che aiutandomi, mi hanno aperto nuovi filoni di indagine. Loro lo sanno chi sono, ma vale sempre la pena di ricordarli per l'impegno e per la condivisione degli stessi interessi.
Per me la genealogia è stata anche "terapeutica" e non mi addentro in questo spinoso argomento, ma se oggi sto continuando ad avere lo stesso entusiasmo di 20 anni fa, lo devo anche ai partecipanti attivi del gruppo. Mi andava di scriverlo e l'ho fatto.

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MamyClo
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da MamyClo »

Cannella, potrei scrivere lo stesso
"Per me la genealogia è stata anche "terapeutica"
il mio computer + genealogia è stato per me il miglior antidepressivo!
oltre ai giorni "senza" la mia prima reflex: cercare registri
purtroppo ho solo quelli su internet
pensieri amichevoli
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cannella55
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da cannella55 »

Allora siamo almeno in due, che hanno avuto dei benefici dalla ricerca genealogica, ma mi sa che siano molti di più e non si facciano avanti!!
Pensieri amichevoli ed affettuosi anche da parte mia. Un bacione

Vuorelta61
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da Vuorelta61 »

Ricordo di avere sempre attribuito una certa importanza ai titoli famigliari, fin da quando ho iniziato a parlare. Mia madre era "Mamma ...", mio padre era "Papà ..." e così via. Non sono più così estremista, ma continuo ad abusare dei titoli come "zio", "zia", ecc. come se non ci fosse un domani! Nella mia testa, faccio ordine.
Forse la prima pulce nell'orecchio l'ho ricevuta per un compito a casa per la prima (o la terza) elementare, in cui ci era stato chiesto di registrare su cassetta le origini dei nostri nonni. All'inizio io e i miei nonni prendemmo la faccenda sotto gamba, perché non ci rendevamo conto della bellezza della registrazione delle voci, che raccontano le vicissitudini vissute. Davamo tutto per scontato; io stesso ritenevo eterni i miei nonni... Più si andava avanti a raccontare, invece, più mi sono reso conto di quanto fosse effettivamente interessante sentire i miei nonni raccontare dei propri genitori e dei propri nonni: l'uso del Voi, la povertà, i sacrifici,... ma anche le soddisfazioni raggiunte con la giusta dose di sforzi e fortuna!
Purtroppo, giocando con quella cassetta, temo di essere riuscito a smagnetizzarla. Ad oggi mi mangio le mani, perché mi sarebbe piaciuto moltissimo digitalizzarla e riascoltarla.
La vita procedette normale per almeno un'altra dozzina d'anni, fino a quando un giorno mio nonno spuntò fuori con una copia di un Atto dell'800, che portava la firma di SUO nonno. Mi spiegò che, ai tempi, essere in grado di leggere e scrivere era una cosa rara, ma probabilmente feci un'espressione che gli fece fraintendere le mie emozioni, così decise di proseguire le sue ricerche da solo... Poco tempo dopo, memore di questo fraintendimento, iniziai a chiedergli i nomi dei suoi avi e di farci un albero genealogico. Lui era già arrivato al suo trisnonno, ma ormai l'idea che io mi stessi prodigando solo per fargli un piacere si era radicata e da allora non mi coinvolse mai più a riguardo.
Sono passati tanti anni da allora. Mi ero messo in testa che non valesse la pena fare un albero genealogico: troppi parenti e troppo "snob" come interesse. La differenza la fece mia nonna, che quest'estate mi chiese di punto in bianco di fargliene uno... e così iniziai!
Adesso ritengo di essere a un buon punto. Credo di saperne quasi quanto mio nonno, che ci ha lasciati all'inizio di quest'anno, e spero di riuscire a portare avanti il suo lavoro.

pierluigic
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da pierluigic »

Ottima l'idea di questa domanda
Il mio avvicinamento alla genealogia e' complessissimo ed ha coperto momenti diversi della mia vita
In ogni momento si e' depositato uno strato
Il mio cognome e' notabile nel fiorentino e comprende un eretico famoso decapitato e bruciato sul rogo
Ma a venti anni io sapevo malissimo solo questo . Ero nato in Emilia e i miei nonni paterni erano pisani e nient'altro. Pensavo come tanti che chiunque avesse il mio cognome ( cognome non comune ) in qualche modo dovesse essere mio parente
Ho felicemente trascorso la mia vita in tuttaltro affacendato, anche se sempre in qualche parte del cervello mi sarebbe piaciuto saperne di piu' sui miei vecchi e talvolta chiedevo a mio padre e a mia madre
TERAPEUTICO :
Poi nell'autunno della mia vita ho avuto un figlio in circostanze travagliatissime , con disperazione , sofferenza ed infine gioia ( e' nato di 27 settimane quindi fortemente prematuro )
Nel contempo ebbi giganteschi problemi societari e mi trovai prigioniero della banca per una fidejussione incauta
Ero sfinito. Anche il rapporto con mia moglie entro' in crisi
Poi dopo questo Tsunami l'onda si ritiro'. La quiete dopo la tempesta ( mio figlio oggi e' un bestione di quasi un metro e novanta, bello ed intelligente )
La gioia di ritrovarmi con un figlio sano dopo aver temuto per tre anni mille inconvenienti, e' stata enorme ed e' li che ho deciso di mettere per LUI su carta i miei ricordi e di cominciare a raccogliere qualche notizia in piu'
Mio padre era morto . Sapevo usare abbastanza il computer e la notabilita' del cognome mi fece presto capire che meritava un'attenzione piu' larga del mio intorno familiare
Cosi comperai dei libri di storia , studiai , mi misi in contatto con ricercatori universitari, capii e fraintesi
Infine cominciai a capirci di storia fiorentina
Lentamente e con l'aiuto di centinaia di persone si e' sviluppata un'opera complessa sul mio cognome
Questo l'antefatto, questo e' perche' ho cominciato

Poi ragionandoci ho capito che quello che mi aveva spinto ad andare avanti era quella "molla del ragionare" che spinge ogni bimbo a chiedere "perche' ?" a voler capire il mondo che lo circonda
Man mano emergeva nelle ricerca un mondo continuamente diverso Un mondo che poneva delle domande
Perche' c'erano persone felici e persone infelici ?
Come dice giustamente Cannella55 sono le storie, non le date non i nomi, che colpiscono
Scoprivo anche le profonde ingiustizie ,le violenze, le paure, la fame ,la poverta', i patimenti , la fatica non pagata, la rabbia, i tanti rospi ingoiati : il brutto che aveva fatto parte della vita dei nostri antenati
E' evidente che la sofferenza mi colpiva di piu della gioia
Pietro: Scoprivo di piu' dell'eretico che moriva per motivi religiosi che oggi sono accettati da tutti i cattolici ( non ancora dalla Chiesa )
Curzio : Un fascista o meglio un sansepolcrista , che ai vertici dei fasci finiva la sua vita come dissidente e sorvegliato
Dante : Un' implacabile anarchico massacrato dai regi carabinieri dopo un tentativo rivoluzionario a 29 anni, e dopo una vita dedicata solo alla rivolta sociale
Uomini che avevano tentato a loro modo di dare giustizia
Capivo che c'era un prima ed un dopo la rivoluzione francese
MA PRINCIPALMENTE VEDEVO quelle storie svaporare
Pietro famoso diveniva un nome vuoto, Curzio nessuno sapeva che era mai esistito , di Dante non c'era ne la tomba e nemmeno il ricordo tra gli stessi anarchici
E guardandomi intorno vedevo svaporare migliaia di storie che avrebbero meritato di essere tramandate
E vedevo la grande importanza e responsabilita' degli storici locali
Al contrario di Cannella55 credo che ciascuna famiglia anche la piu' povera abbia storie da raccontare dando corpo alla ricerca genealogica e permettendo di disegnare un quadro di una porzione di societa' di un tempo di un luogo
E credo che la nostra funzione di genealogisti sia non far dimenticare
e non dobbiamo mollare

cannella55
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da cannella55 »

Mi permetto di correggerti:
non ho detto che le famiglie povere non abbiano storie da raccontare, se no potrei passare per una snob, malata di titoli o onorificenze, ho solo specificato, che le storie diverse, quelle, che coprono ambiti insoliti sono quelle, che possono dare più spunti e più emozioni durante la ricerca.
Cerco tutto, alle volte convulsamente, con la smania di "trovare" più informazioni possibili, altre mi soffermo per giorni su un particolare.
La situazione, che mi colpisce di più nel tuo racconto è la motivazione, cioè lasciare a tuo figlio il ricordo di chi non ha conosciuto e non avrebbe mai potuto farlo per motivi temporali.
L'approccio di base alla ricerca penso sia uguale per ognuno di noi, la curiosità di indagare un "prima", che in molti casi, incide pesantemente sul "poi".
I mezzi, i sistemi, gli approcci possono essere i più disparati, ma la curiosità credo sia la molla principe di chi si sbatte ed imbatte sulle carte per anni, non solo per una situazione contingente.

pierluigic
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da pierluigic »

hai ragione le mie parole possono esser fraintese
mi sono espresso male: scusa
non intendevo assolutamente darti della snob : anche perche' fondamentalmente su questo forum tra le persone che conosco sei quella quella che piu' intende la ricerca genealogica e familiare in un modo piu' vicino al mio

Un esempio di cosa intendovo dire
Tanti anni fa mi sono imbattuto in una storia di un Francese figlio d'Italiani che aveva ricostruito la storia dell'emigrazione di suo nonno muratore
Era una pagina di storia
Nessun libro avrebbe potuto rendere meglio i bisogni ,i sentimenti, i rimpianti, di quello sradicamento
Era una situazione paradigmatica
Era un modo di fare grande ricerca genealogica : ed il testimone era un muratore che emigrava

cannella55
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Re: Come ci siamo appassionati alla genealogia

Messaggio da cannella55 »

Nessun problema, ma ho inteso chiarire perchè altri utenti non ci conoscono e non hanno interagito come noi.
Le storie vengono fuori a mano a mano e sicuramente le emigrazioni, gli sradicamenti dalla propria Terra di origine costituiscono un buon appiglio per ricreare un vissuto, che altrimenti andrebbe perduto.
Avvenimenti strani e singolari nella mia piccolissima famiglia ne sono venuti fuori tanti e mi rammarico sempre di non avere più a chi raccontarli.
I miei non sapevano ad esempio niente sui loro parenti emigrati in Argentina. Ricordo solo dei nomi, che ora non rammento più, ma storie, nessuna.
Con infinita pazienza e amore li ho cercati, scovati e ho intessuto con alcuni, anche se i più non sono interessati alle nostre comuni origini, un bel rapporto amichevole, oltre che di parentela.
Dovrei scomodare la mia cara Claude per cercare di capire come mai i francesi e ne ho molti nel mio alberello, siano, in linea di massima, così restii a condividere i dati, anche di fronte ad un documentabile legame.Dire che specifico subito che non sono interessata alla loro situazione patrimoniale ,ma solo alle loro storie!!!Non si deve ovviamente generalizzare,ma ho faticato molto per ottenere un minimo di aiuto.Con gli inglesi mi è andata meglio, con gli americani poi ho spalancato una porta già aperta...

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