vorrei egnalare il seguente libro
Giuseppe Toffanin
CENTO CHIESE PADOVANE
SCOMPARSE
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https://s2.postimg.org/9gfjknmu1/1_Cop_ ... SC3702.jpg
Cosa abbiano rappresentato nella storia di una città (nel
nostro caso Padova) chiese, oratori, cappelle, monasteri, - i
luoghi pii - questo potremmo chiedercelo qui sino ad un certo
punto: abbiamo del tutto tralasciato le chiese rimasteci (quante
e quali!) alla ricerca, il più diligentemente possibile, di quelle
scomparse. E se non siamo sicuri di aver esaurito il nostro
proposito, contiamo di esserci approssimati o almeno, com e
avviene a ricerche d el genere, di aver gettato le basi p er un
futuro com pletam ento o un’integrazione. Da qui il titolo Cento
chiese scomparse, anziché Le chiese scomparse, quantunque
le nostre schede siano qualcuna più di cento...
La città di Padova la quale in materia di luoghi pii non è
stata né è inferiore ad alcuna città del mondo scriveva il
Portenari (1623, p. 464): ci sia fatta venia quindi di qualche
om issione o dimenticanza, specie per quanto con cern e le chiese
scom parse n ei prim i secoli d el nostro millennio, delle quali più
ch e esserci mancata memoria, non ci è stato dato di raccogliere
notizie sufficienti p er riferire la loro ubicazione ed una pur
sommaria descrizione.
Di insostituibile utilità, se non proprio fondamentali, ci sono
state le piante di Padova del Portenari (1623) e quella d el
Valle (1781), preziosissima tra l ’altro in quanto raffigurante la
\ città alla vigilia delle grandi soppressioni napoleoniche.
Per chiese scomparse, va subito precisato, abbiamo inteso:
quelle di cui non v ’è più traccia o di cui sono rimaste modestissim
e testimonianze; quelle trasformate ad altro uso (oggi con
terminologia urbanistica si direbbe con cambiamento di destinazione,)/
quelle che hanno subito mutamenti di rilievo.
Quando, nella notte dei tempi, mancava la commissione di
toponomastica e di rado si usava dare un nom e alle vie, erano
sopra tutto chiese e conventi a definire strade e contrade. Noi
stessi abbiamo fatto tempo a udir chiamare isola s. Giacomo la
piazza Mazzini, s. Bernardino la via Zabarella, Spirito Santo la
via Marsala ecc. ecc. e, peggio, dal nome dei luoghi sacri i
pubblici edifici (di ogni specie) subentrativi: s. Chiara la questura,
s. Stefano la prefettura, s. Anna la casa di ricovero, i
Paolotti le carceri.
Abbiamo quindi intitolato le varie schede secondo la denominazione
antica ed un tempo usuale...
(Dall'Introduzione)
Nota : Libro prestabile
Vincenzo
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