Buon pomeriggio a tutti
Oggi apro una discussione diciamo "ignorante" ma comunque interessante.
Negli atti ,prendendo d'esempio quelli dello stato civile Italiano, sono presenti sempre due testimoni, indipendentemente dal tipo di atto (nascita/matrimonio/morte),riguardo ai dichiaranti invece, mentre negli atti di nascita c'è ne solo uno,in quelli di morte ne appaiono due.
Fatta eccezione per gli atti di nascita (dove a dichiarare è il padre o in sua assenza la levatrice o la madre), negli atti di morte i dichiaranti quindi devono essere stati presenti all'evento (morte della persona) oppure possono essere "ingaggiati" (scusate il termine) dai familiari per dichiarare l'evento?
Mentre invece riguardo ai testimoni ( i quali sono indispensabili per la validità dell'atto)ho notato che spesso sono possidenti (che non avevano bisogno di lavorare), oppure, impiegati comunali. Ma negli atti di nascita,nel caso in cui il nascituro non viene presentato, si legge l'annotazione dell'ufficiale dello stato civile che dice che lui si accerta della nascita suddetta tramite i testimoni, ebbene quindi quest'ultimi devono andare di persona ad assicurarsi dell'esistenza del nascituro oppure "si fidano" del dichiarante e quindi assistono solo alla stesura dell'atto?.
Dichiaranti/Testimoni agli atti
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Re: Dichiaranti/Testimoni agli atti
Dunque per quanto riguarda i dichiaranti dovrebbero - il condizionale è di dovere - essere persone testimoni di ciò che dichiarano, per questo alla nascita deve presentarsi il padre, la levatrice o un altro parente strettissimo (a volte ho trovato, ad esempio, la nonna materna del bambino). Rapportato alla morte questo significa che i dichiaranti dovrebbero essere persone che hanno constatato la morte, non necessariamente presenti all'evento mortifero, insomma detta semplicemente persone che hanno visto il cadavere (spesso, infatti, si trova come dichiarante il becchino).
Per quanto riguarda i testimoni erano - per antica prassi già presente nei registri parrocchiali - persone che si trovavano sul luogo della dichiarazione, quindi è normale che fossero quasi tutti possidenti, perché alle ore 9, alle 11, alle 13, un contadino era a coltivare la propria terra e un falegname stava costruendo una sedia, mentre un possidente, che non aveva nulla da fare, stava in giro per la piazza o gironzolava per il Municipio intessendo, magari, qualche trama politica. Allo stesso modo accadeva nelle sacrestie, dove spesso testimoni e padrini sono persone altolocate o gente di chiesa: sacristi, diaconi, seminaristi, frati e suore.
Per quanto riguarda i testimoni erano - per antica prassi già presente nei registri parrocchiali - persone che si trovavano sul luogo della dichiarazione, quindi è normale che fossero quasi tutti possidenti, perché alle ore 9, alle 11, alle 13, un contadino era a coltivare la propria terra e un falegname stava costruendo una sedia, mentre un possidente, che non aveva nulla da fare, stava in giro per la piazza o gironzolava per il Municipio intessendo, magari, qualche trama politica. Allo stesso modo accadeva nelle sacrestie, dove spesso testimoni e padrini sono persone altolocate o gente di chiesa: sacristi, diaconi, seminaristi, frati e suore.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.
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