Matrimonio fra consanguinei collaterali nel diritto canonico nel 1850

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Re: Matrimonio fra consanguinei collaterali nel diritto canonico nel 1850

Messaggio da Kaharot »

Il processetto si faceva - e si fa ancora - un po' per tutto, non solo per appurare se c'era parentela. Da esso emergono varie cose: lo stato libero dei nubendi, la loro consapevolezza, gli eventuali impedimenti. Si fanno poi quelle che noi chiamiamo pubblicazioni (anticamente denuntiationes), che servono a trovare altri eventuali impedimenti non dichiarati dai nubendi (quelli poeticamente riassunti nel "chi ha qualcosa contro parli ora o taccia per sempre").
E da queste due cose che emerge l'eventuale impedimento di consanguineità.
Certo nel caso tuo, avendo i nubendi lo stesso cognome può anche darsi che il parroco abbia fatto qualche ricerca. Abbiamo qualche cosa di questo tipo in alcuni registri (cose rare comunque), in cui si ritrovano alberi genealogici fatti proprio per verificare la parentela. Ma accadeva, più che altro, nei piccoli centri dove era più facile essere parenti.
Se emergeva la consanguineità veniva fatta una petizione a nome degli sposi e inviata o in Curia o alla Santa Sede, dipendeva dal grado di impedimento, e poi la Curia o la Santa Sede emenavano la dispensa.
Nei casi da te prospettati al massimo può esserci l'impedimento di III o di IV grado, ossia lo stipes potrebbe essere il bisnonno o il trisnonno.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.

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