Capitolo e canonico

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darioroat
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Capitolo e canonico

Messaggio da darioroat »

Gentile Forum,
mio nonno materno spesso mi ripeteva questa frase: " Lasa che i canta en Dom perché i è pagadi". Tradotto in italiano:" Lasciateli cantare in Duomo in quanto sono pagati".
Erano, così si diceva, dei sacerdoti anziani, chiamati canonici, che erano membri del Capitolo del Duomo. Erano anche consiglieri del Vescovo. Godevano dei benefici a vita, fra cui un piccolo appartamento attiguo al Duomo ed un " piccolo vitalizio".
Ogni giorno dovevano celebrare al mattino la Santa Messa e nel pomeriggio alle ore 15 cantavano i "Vespri". Di qui la frase " Lasa che i canta en Dom perché i è pagadi".
Sembra anche che parte delle "decime ", raccolte nelle varie parrocchie, fossero devolute al mantenimento di questi canonici.
Queste le notizie che ho potuto raccogliere qui a Trento, notizie naturalmente da prendere con il beneficio dell'inventario in quanto non ci sono versioni diverse.
Gradirei conoscere notizie sul Capitolo e sul canonico e se in altre città d'Italia i canonici svolgessero le mansioni come quelli di Trento e se godessero degli stessi benefici.
Grazie
Dario Roat
Giorgio(1563)-Giorgio(1589)-Giacomo(1622)-Giacomo(1652)-Andrea(1703)-Giacomo(1731)-Antonio(1767)-Cristoforo(1804)-Daniele(1855)-Amerigo(1898)-Dario(1940)-Enrico(1970)

Colligite fragmenta ne quid pereat (Gv 6,12)

Kaharot
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Messaggio da Kaharot »

Il Capitolo era quello che potremmo definire senato, formato da sacerdoti generalmente anziani, ma anche da alcuni sacerdoti con particolari incarichi nella diocesi (quali ad esempio il rettore del seminario o il vicario episcopale). Di fatto, però, era più potente del senato, poiché poteva ostacolare e bloccare le decisioni del vescovo. Molti Capitoli riuscirono a cacciare letteralmente i vescovi dalla diocesi.
Nel vecchio ordinamento economico (vigente fino all'ultima revisione del concordato fra Santa Sede e Italia) i sacerdoti non avevano diritto al sostentamento (il cosiddetto 8x1000), ma soltanto i parroci avevano il diritto di godere dei proventi dei beni della parrocchia (soprattutto terreni e case). Gli altri dovevano trovare il modo di sostentarsi, per questo ad esempio esisteva il "mestiere" del predicatore quaresimalista, che girava per i paesi a predicare e viveva delle offerte che riceveva.
Gli appartenenti ai Capitoli, alle Collegiate e alle Comunìe avevano, invece, gli stessi diritti dei parroci sui beni appartenenti ai rispettivi enti (Capitolo, Collegiata, Comunìa). Il Capitolo, poi, essendo di fatto un ente con funzioni dirigenziali nella diocesi possedeva anche un "tesoro", ossia una cassa, in cui si tenevano i soldi, che servivano a varie necessità della diocesi. Il reddito non è assimilabile a un vitalizio, perché non maturava in seguito a una mansione ricoperta in precedenza, ma era legato al titolo di canonico.
Per quanto riguarda il modo di dire io lo interpreterei in questo modo: una delle possibilità di sostentamento dei sacerdoti era il legato (disposizione testamentaria) e la messa di suffragio, per cui un sacerdote che celebrava una messa di suffragio o una messa per un legato veniva pagato dal richiedente o dagli eredi del legatario. I canonici, avengo già un reddito, invece, non celebravano messe di suffragio o legati, ma la messa quotidiana che loro spettava (che era, quindi, gratis).
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.

gianantonio_pisati
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Messaggio da gianantonio_pisati »

I canonici che costituivano un capitolo non erano presenti solo nelle cattedrali, ma anche in chiese collegiate insigni/perinsigni o in antiche pievi. Nella nostra diocesi di Lodi alcuni capitoli erano già scomparsi nel '500 (ad es. Cavenago d'Adda, Meleti), mentre altri durarono fino alla fine del Settecento all'epoca delle soppressioni giuseppine, giacobine e napoleoniche (ad es. Codogno, Maleo). Tuttora resiste solo il capitolo della basilica cattedrale di Santa Maria Assunta e San Bassiano in Lodi formato da dodici canonici. Per privilegio di Paolo VI diventano monsignori durante munere col titolo di cappellani di Sua Santità.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)

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