Atto del 1620
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Atto del 1620
Buon pomeriggio, chiedo gentilmente un aiuto per l'interpretazione dell'atto notarile rogato a Belvedere Marittimo il 22 luglio 1620. Compaiono Nicola e Giovanni Stumbo Strambone, ma non ho capito bene quale sia il rapporto di parentela tra i due. Mi piacerebbe avere un interpretazione anche in sintesi del documento.
Un grazie a chi potrà aiutarmi.
https://postimg.cc/gallery/pR5Y12T
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- Luca.p
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Re: Atto del 1620
Il clerico Giovanni nomina procuratore suo zio Nicola, prete dell'ordine dei francescani di Assisi, per acquistare a suo nome qualcosa che non capisco per il prezzo di ducati 400 e per formarne il necessario rogito di fronte a qualunque pubblico notaio di quelle terre.
Sicuramente da qualche parte ci sarà il rogito relativo a questa operazione, ma non è detto che sia stata stipulata dallo stesso notaio che ha redatto questa procura.
Sicuramente da qualche parte ci sarà il rogito relativo a questa operazione, ma non è detto che sia stata stipulata dallo stesso notaio che ha redatto questa procura.
- Luca.p
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Re: Atto del 1620
P.S.
Io ti faccio volentieri il sunto dell'atto, ma mi chiedo come si faccia a fare queste ricerche senza provare a capire in proprio il contenuto di questi documenti. Io non ci riuscirei, sarei troppo curioso di "entrare" nel documento, di carpirne i segreti, in particolar modo quando sono scritti in maniera così chiara come fa questo notaio.
Capisco che questa operazione richieda tanta, tanta fatica e abnegazione, ma è il mestiere del ricercatore!
Io ho fatto non so quante centinaia e centinaia di trascrizioni di documenti all'inizio delle ricerche, fin quando non ho imparato a riconoscere al volo le formule rituali, i contenuti interessanti, le tipologie di atti, i nomi delle parti e dei testimoni e tutto quello che è necessario sapere per muoversi all'interno di quel mondo. E' ovvio che non sempre si riesca a capire per intero tutto un documento e a volte nemmeno le informazioni principali (c'è una moltitudine di elementi che possono complicare la vita del ricercatore, ma non serve elencarli qui), ma almeno provarci.
Non è un rimprovero rivolto a te, è un invito rivolto a tutti a sbatterci la testa in prima persona, perché poi le soddisfazioni arriveranno.
Io ti faccio volentieri il sunto dell'atto, ma mi chiedo come si faccia a fare queste ricerche senza provare a capire in proprio il contenuto di questi documenti. Io non ci riuscirei, sarei troppo curioso di "entrare" nel documento, di carpirne i segreti, in particolar modo quando sono scritti in maniera così chiara come fa questo notaio.
Capisco che questa operazione richieda tanta, tanta fatica e abnegazione, ma è il mestiere del ricercatore!
Io ho fatto non so quante centinaia e centinaia di trascrizioni di documenti all'inizio delle ricerche, fin quando non ho imparato a riconoscere al volo le formule rituali, i contenuti interessanti, le tipologie di atti, i nomi delle parti e dei testimoni e tutto quello che è necessario sapere per muoversi all'interno di quel mondo. E' ovvio che non sempre si riesca a capire per intero tutto un documento e a volte nemmeno le informazioni principali (c'è una moltitudine di elementi che possono complicare la vita del ricercatore, ma non serve elencarli qui), ma almeno provarci.
Non è un rimprovero rivolto a te, è un invito rivolto a tutti a sbatterci la testa in prima persona, perché poi le soddisfazioni arriveranno.
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Re: Atto del 1620
Grazie Luca.p. A me era venuto il dubbio che anche Giovanni Stumbo fosse un prete. Invece, anche dalla tua risposta, comprendo che non era così e che, quindi, anche Giovanni Stumbo potrebbe avere avuto una discendenza. È corretto? Per come è riportato nel documento, Strambone va inteso come secondo cognome (magari derivato dalla madre!) o potrebbe anche essere un soprannome? Se fosse il secondo cognome lo dovrei ritrovare anche nelle generazioni successive oppure non è detto che sia necessariamente così e quindi potrei ritrovarmi nei discendenti di Giovanni Stumbo Strambone solo il cognome Stumbo? So che si tratta di domande alle quali è, probabilmente, impossibile dare risposte certe ma, sicuramente, una persona di grande esperienza può sicuramente indirizzarmi verso la risposta più probabile. Queste risposte, avendo a che fare con fonti documentali molto limitate e che mi permettono di ipotizzare certi legami senza poterli definire con certezza, sono per me importanti.
Condivido il tuo suggerimento e chiedo venia se ho dato l'impressione di non aver neanche letto il documento. Pur non avendo grande esperienza, un'idea di massima riesco sempre a farmela e, in casi come questo, la mia richiesta nasce principalmente per avere conferma di non non essere "fuori strada" e per ottenere dettagli interessanti da me ignorati.
Grazie per la tua grande disponibilità e pazienza.
Condivido il tuo suggerimento e chiedo venia se ho dato l'impressione di non aver neanche letto il documento. Pur non avendo grande esperienza, un'idea di massima riesco sempre a farmela e, in casi come questo, la mia richiesta nasce principalmente per avere conferma di non non essere "fuori strada" e per ottenere dettagli interessanti da me ignorati.
Grazie per la tua grande disponibilità e pazienza.
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Re: Atto del 1620
Giovanni è un chierico
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Re: Atto del 1620
GPS ha scritto: ↑domenica 1 dicembre 2024, 9:31Giovanni Stumbo potrebbe avere avuto una discendenza. È corretto?
Giovanni è indicato come chierico, è difficile dare una risposta precisa perché in quel periodo la figura del chierico poteva avere diverse sfaccettature. Dalla Treccani:
chierico
Nel linguaggio della Chiesa, chi è ministro sacro di istituzione divina (diacono, presbitero o vescovo), con il compito di governare spiritualmente i fedeli; il termine c. è contrapposto a laico. Fino al Concilio vaticano II i c. erano coloro che entravano a far parte del clero ricevendo già solo gli ordini sacri minori. Grazie a ciò potevano godere di benefici e delle immunità (giuridiche, fiscali) riservate agli ecclesiastici. Gli ordini minori non comportavano obblighi gravosi (se non tonsura e abito clericale) e neppure il celibato: i c. potevano così essere coniugati e, se non incardinati in una diocesi, erano definiti selvatici o vaganti.
Per come è riportato nel documento, Strambone va inteso come secondo cognome (magari derivato dalla madre!) o potrebbe anche essere un soprannome? Se fosse il secondo cognome lo dovrei ritrovare anche nelle generazioni successive oppure non è detto che sia necessariamente così e quindi potrei ritrovarmi nei discendenti di Giovanni Stumbo Strambone solo il cognome Stumbo?
A questa domanda puoi rispondere solo tu, con le tue ricerche, ma considerate sempre che prima del novembre 1865, anno di definitiva entrata in vigore dello stato civile italiano, non c'erano regole precise riguardo ai cognomi e alla loro trasmissione, anzi, non è che non fossero precise, proprio non esistevano.
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Re: Atto del 1620
Desidero ringraziare di cuore per le risposte ricevute. Sono state, come sempre, un occasione di accrescimento culturale.
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Re: Atto del 1620
A conferma di quanto scritto sulla Treccani(mi permetto di farlo!) nel corso delle mie lunghe ricerche ho trovato parecchi chierici, che poi hanno avuto famiglia, quindi solo con i documenti potrai sapere che cosa successe in seguito nella vita di quella persona.
Anche grazie alle vostre richieste impariamo o rispolveriamo vecchie conoscenze acquisite, buon proseguimento di ricerca.
Lorena
Anche grazie alle vostre richieste impariamo o rispolveriamo vecchie conoscenze acquisite, buon proseguimento di ricerca.
Lorena
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Re: Atto del 1620
Grazie, Lorena.
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Re: Atto del 1620
Ho cercato e trovato una mia discussione circa i Chierici Coniugati in un altro Forum di genealogia.
Ecco il link:
https://www.iagiforum.info/viewtopic.ph ... +coniugati
Spero possa esser utile.
Buona Ricerca.
Spero
Ecco il link:
https://www.iagiforum.info/viewtopic.ph ... +coniugati
Spero possa esser utile.
Buona Ricerca.
Spero
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Re: Atto del 1620
Grazie, molto utile.
Senza addentrarmi nelle spiegazioni, ho trovato anche nel mio Piemonte dei chierici, che poi si sono sposati.
Banalmente mi sono data la spiegazione più semplice, ma ragionevole e cioè che qualche figlio maschio entrava a studiare in seminario, otteneva una cultura di prestigio,ma non accedeva ai voti definitivi.
Concluso quel periodo , se ne andava e riprendeva la sua vita.
Questo includeva anche il matrimonio e dei figli...
Non ho trovato la scritta"chierico coniugato", l'informazione riguardava il periodo adolescenziale, nell'atto delle nozze la persona veniva identificata con il lavoro, che svolgeva, cioè il chirurgo.
Senza addentrarmi nelle spiegazioni, ho trovato anche nel mio Piemonte dei chierici, che poi si sono sposati.
Banalmente mi sono data la spiegazione più semplice, ma ragionevole e cioè che qualche figlio maschio entrava a studiare in seminario, otteneva una cultura di prestigio,ma non accedeva ai voti definitivi.
Concluso quel periodo , se ne andava e riprendeva la sua vita.
Questo includeva anche il matrimonio e dei figli...
Non ho trovato la scritta"chierico coniugato", l'informazione riguardava il periodo adolescenziale, nell'atto delle nozze la persona veniva identificata con il lavoro, che svolgeva, cioè il chirurgo.