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Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: sabato 11 maggio 2024, 14:54
da GPS
Buon pomeriggio,
nell'ambito delle mie ricerche ho recentemente trovato due atti notarili del 1557 rogati a Rogliano (CS) dal notaio Arabia Antonio che potrebbero fornirmi informazioni importanti sull'origine del mio cognome. Personalmente, però, l'unica cosa che sono riuscito a leggere è il cognome scritto nella versione "de lo Stumpo".
Pertanto, sarei molto grato se qualcuno potesse fornirmi una sintesi della traduzione di tali documenti (si tratta dei primi due atti notarili contenuti nelle foto).

https://postimg.cc/gallery/nVP8dYk

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: sabato 11 maggio 2024, 16:44
da Luca.p
Faccio fatica a capire tutto il testo, comunque nel primo dovrebbero essere Matteo (!) de lo Stumpo e Antonio del Lo Stumpo di ... che vendono a Furlano de Lo Muto dello stesso luogo un pezzo di terra arborato ecc posto nel luogo detto Burrazzo(!!!!) per il prezzo di 11 ducati.
Vediamo se qualcuno riesce a cavarci qualcosa in più.

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: sabato 11 maggio 2024, 17:10
da Luca.p
Nella seconda pagina, dall'ottava riga, si parla della vendita di una casa nel luogo detto "lo Vallo", sul nome del venditore non azzardo ipotesi mentre l'acquirente sembrerebbe Giovanni de Minardo, ma se non si fa un po' di pratica con la grafia del notaio e se non si conoscono cognomi del luogo, toponimi e formulari usati abitualmente, si fatica ad essere attendibili.

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: domenica 12 maggio 2024, 9:00
da GPS
Luca.p ha scritto:
sabato 11 maggio 2024, 16:44
Faccio fatica a capire tutto il testo, comunque nel primo dovrebbero essere Matteo (!) de lo Stumpo e Antonio del Lo Stumpo di ... che vendono a Furlano de Lo Muto dello stesso luogo un pezzo di terra arborato ecc posto nel luogo detto Burrazzo(!!!!) per il prezzo di 11 ducati.
Vediamo se qualcuno riesce a cavarci qualcosa in più.
Ringrazio Luca.p per la preziosa risposta.
Avrei una curiosità da chiedere. Nell'indice del registro di tale notaio il cognome Stumpo non compare e gli atti in questione in cui, invece, il cognome compare li ho notati per pur caso provando a leggere i singoli documenti contenuti nel registro. Ho notato, poi, che per ogni atto è presente una sorta di intestazione iniziale (prime 5 righe) in cui è riportata la data del documento e altre informazioni che penso siano una sintesi del contenuto del documento. La cosa strana è che nel primo documento il cognome Stumpo non compare in questa sorta di "intestazione" iniziale ma compare nella restante parte del documento mentre per il secondo atto succede il contrario.
Mi viene quindi il dubbio che il "de lo Stumpo" possa essere un soprannome e che il loro cognome sia un altro e sia stato riportato nella suddetta intestazione e indice. Cosa ne pensi? In questa sorta di intestazione tu cosa leggi?
Ancora grazie per la tua consueta disponibilità e competenza.

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: domenica 12 maggio 2024, 22:13
da Luca.p
Premesso (a titolo personale e non del forum) che ritengo una sciocchezza approcciare i notarili cinquecenteschi senza prima avere fatto una lunga esperienza con quelli (almeno) settecenteschi prima e seicenteschi poi, in particolar modo riferiti alla zona dove si intenda ricercare per il periodo di interesse (in questo caso la metà del cinquecento), non tutti i notarili in cui si trovano i cognomi di interesse si riveleranno delle "tavole eugubine", cioè documenti fondamentali per la comprensione del passato dei nostri avi, perché spesso i nomi riportati sono quelli di semplici testimoni agli atti oppure se anche si trattasse di una delle due parti del contratto, non è detto che dal rogito si riescano ad estrarre informazioni importanti a fini genealogici, perché magari la persona era così conosciuta che il notaio non metteva nemmeno il riferimento alla paternità, per cui oltre ad una constatazione di esistenza in vita ad un determinato momento, non si riesce a sapere.
Occorre quindi prima chiarire a se stessi con quale scopo e con quale spirito si affronta il notarile, perché se si fa a solo scopo genealogico (ricostruzione del filo patrilineare) probabilmente è una fatica enorme (consultare i fondi notarili è operazione lunga e non sempre fruttuosa) che forse non ripaga nel giusto modo, se invece si estende anche alle notizie correlate (beni immobili comprati, ceduti o sui quali si imponeva un censo, contratti di affitto, testamenti, divisioni ereditarie, concordie, pacificazioni, assegnazioni dotali magari accompagnate da descrizioni di beni personali portati in dote dalla sposa, testimonianze giurate o altro) allora concorre a "riempire" le figure dei nostri antenati con episodi di vita vissuta, a disegnare un contesto in cui si muovevano, un ruolo nella società del tempo. Ma per fare questa seconda operazione i notarili bisogna saperle leggere tutti, non solo cercare il nome. Per carità, è vero che almeno tre quarti di un singolo rogito è composto da formule di rito inutili per le nostre ricerche, ma bisogna almeno saper separare il grano dalla pula, quindi un minimo saper muoversi dall'inizio alla fine di un rogito antico, e non si può fare partendo dal Cinquecento.
Comunque, per tornare alle nostre due fotografie, faccio fatica a capire la grafia dello scrivente (bisogna leggere più di qualche documento di un singolo notaio per abituarsi alla scrittura e alle formule che usa) ma nelle prime 5 o 6 righe oltre la data mette il suo nome (Paolo Gallo) e quello di Antonio De Arabia non ho capito con quali funzioni (di solito c'è solo il nome del notaio, ma qui ce ne sono due, c'è un'abbreviazione che non capisco e che dovrebbe delineare la sua funzione, ma non mi sembra notaio, poi compare la parola "iudex", giudice, occorrerebbe leggere altri atti per vedere se scioglie l'abbreviazione o se comunque si capiscano meglio le due funzioni) e poi i testimoni presenti a quel rogito, quindi sotto inizia con la frase "presens et personaliter constitus", cioè presente e personalmente costituito e segue il nome di una delle due parti del contratto, in questo caso il venditore e poi l'altra parte, l'acquirente. A me è capitato nelle rubriche di trovare solo il nome dell'acquirente e non del venditore, quindi in teoria a volte per capire se una persona di interesse è presente in un determinato volume potrebbe non essere sufficiente consultare le rubriche o i repertori, ma leggere ogni singolo atto, impresa titanica, quindi spesso ci si affida anche alla fortuna (che poi è una costante nella ricerca genealogica)

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: lunedì 13 maggio 2024, 11:15
da cannella55
Non mi ci metto nemmeno a decifrare un documento del 1500, non avendo nessuna pratica nemmeno di quelli posteriori.
Come detto in modo esauriente, la consultazione a tappeto di atti del luogo e di epoche diverse, possono essere una buona scuola.
Per la lontananza dai luoghi in cui i notarili sono conservati, ho avuto solo 1 occasione di visionarne pochi e della metà del 1600-
Mi ci sono volute ore per farmi in testa un minimo di schema e per capire come venissero redatti dal notaio di mio interesse.
Ammetto la mia assoluta incompetenza nel campo e poi la mia vista non mi consente di affaticare gli occhi in questo modo..
A naso, posso solo dire, senza alcuna certezza e pretesa che sia la verità, che lo Stumpo, che non ho idea se in dialetto possa voler significare qualche cosa, parrebbe un soprannome.

Dopo c'è anche lo Muto, che mi pare parimenti indicativo di un uso, poi diventato un cognome, nel secondo caso.

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: lunedì 13 maggio 2024, 22:30
da GPS
Ringrazio con il cuore per le risposte ricevute.

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: mercoledì 12 giugno 2024, 14:03
da Nico2000
Ciao
Iudex potrebbe essere giudice ai contratti
Ho un paio di antenati che facevano quel lavoro
Credo fossero una sorta di geometra del tempo

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: mercoledì 12 giugno 2024, 14:55
da Greco10
Anche io ritrovo tra i miei antenati qualche Iudex o giudice a contratti.
Per quanto ho capito leggendo un libro sulla storia del mio paese, il giudice a contratti presenziava insieme al notaio quando si rogava un atto, forse per darne più conferma, ma posso anche sbagliarmi...
Inoltre so che questa figura poteva essere sia letterata che non.

Mario

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: domenica 16 giugno 2024, 14:59
da andrea buoli
Luca.p ha scritto:
domenica 12 maggio 2024, 22:13
Premesso (a titolo personale e non del forum) che ritengo una sciocchezza approcciare i notarili cinquecenteschi senza prima avere fatto una lunga esperienza con quelli (almeno) settecenteschi prima e seicenteschi poi, in particolar modo riferiti alla zona dove si intenda ricercare per il periodo di interesse (in questo caso la metà del cinquecento), non tutti i notarili in cui si trovano i cognomi di interesse si riveleranno delle "tavole eugubine", cioè documenti fondamentali per la comprensione del passato dei nostri avi, perché spesso i nomi riportati sono quelli di semplici testimoni agli atti oppure se anche si trattasse di una delle due parti del contratto, non è detto che dal rogito si riescano ad estrarre informazioni importanti a fini genealogici, perché magari la persona era così conosciuta che il notaio non metteva nemmeno il riferimento alla paternità, per cui oltre ad una constatazione di esistenza in vita ad un determinato momento, non si riesce a sapere.
Occorre quindi prima chiarire a se stessi con quale scopo e con quale spirito si affronta il notarile, perché se si fa a solo scopo genealogico (ricostruzione del filo patrilineare) probabilmente è una fatica enorme (consultare i fondi notarili è operazione lunga e non sempre fruttuosa) che forse non ripaga nel giusto modo, se invece si estende anche alle notizie correlate (beni immobili comprati, ceduti o sui quali si imponeva un censo, contratti di affitto, testamenti, divisioni ereditarie, concordie, pacificazioni, assegnazioni dotali magari accompagnate da descrizioni di beni personali portati in dote dalla sposa, testimonianze giurate o altro) allora concorre a "riempire" le figure dei nostri antenati con episodi di vita vissuta, a disegnare un contesto in cui si muovevano, un ruolo nella società del tempo. Ma per fare questa seconda operazione i notarili bisogna saperle leggere tutti, non solo cercare il nome. Per carità, è vero che almeno tre quarti di un singolo rogito è composto da formule di rito inutili per le nostre ricerche, ma bisogna almeno saper separare il grano dalla pula, quindi un minimo saper muoversi dall'inizio alla fine di un rogito antico, e non si può fare partendo dal Cinquecento.]
Solo in parte sono d'accordo.... pur avendo visionato pochissimi atti sia del seicento che del settecento a me il notarile del cinquecento è servito tantissimo: oltre a colmare le lacune degli archivi parrocchiali (per mancanza di registri e per il fatto che non vanno oltre la seconda metà del cinquecento) mi ha permesso un pò di ricostruire la storia della mia famiglia fino alla seconda metà del quattrocento....ho fotografato e sto studiando quasi 600 atti dell'epoca (ho fatto lo scientifico e il latino un pò lo ricordo) dell'archivio di Stato di Mantova dove per la mia zona (VIadana) non esiste nessun tipo di indice per cui ho dovuto passare a tappeto i libri. La mia fortuna è che all'epoca la mia famiglia era benestante e quindi ho trovato tante compravendite,doti e testamenti, alcuni certamente incomprensibili.....poi la difficoltà (ma anche il divertimento) è di dipanare gli intrecci delle parentele....
Per cui ripeto se uno ha la fortuna di avere atti della propria famiglia in quell'epoca (e anche la fortuna di trovarli e la caparbietà e la tenacia di cercarli) da appassionato dico che anche se non si riesce a capirli e leggerli tutti solo vedere un nome e cognome di un proprio antenato provoca un'emozione grandissima!!

Re: Traduzione atti notarili del 1557

Inviato: domenica 16 giugno 2024, 22:43
da Luca.p
andrea buoli ha scritto:
domenica 16 giugno 2024, 14:59
Solo in parte sono d'accordo....
Beato te che sei riuscito, senza nessuna esperienza, a partire dai notarili cinquecenteschi e li hai capiti da subito, diciamo che sei stato particolarmente bravo: di solito si inizia da quelli più recenti e in italiano per capire come sono impostati e poi si va indietro iniziando a fare esperienza con quelli in latino che a volte si alternano con quelli in italiano e via all'indietro fino al Cinquecento per poi arrivare a quelli quattrocenteschi con una grafia molto diversa da tutti gli altri. Ma se sei riuscito a saltare la fase "preparatoria" bene, hai perso meno tempo.