cannella55 ha scritto: ↑venerdì 1 marzo 2024, 9:46
ci dovrebbe essere un altro modo per poterli visionare, senza supplicare sempre, cosa che detesto.
L'unico modo per risolvere la questione è fare come hanno fatto nell'Archidiocesi di Trento, dove hanno raccolto tutto il materiale, lo hanno digitalizzato e lo hanno reso fruibile presso il Vigilianum, il polo culturale della Diocesi, che contiene gli archivi storici e le digitalizzazioni.
Le ricerche si svolgono tramite i computer disponibili in loco.
Però questa opzione richiede un'ingente investimento di denaro che la maggior parte delle Diocesi italiane non è in grado di affrontare. Per quanto girino ancora le leggende sulla presunta ricchezza della Chiesa, la realtà è che la maggior parte delle Diocesi riesce a malapena a coprire le spese ordinarie, per cui fare una spesa straordinaria del genere è davvero impossibile se pensiamo anche che ci sono chiese in condizioni pessime, locali parrocchiali inagibili, strutture ecclesiastiche che rasentano l'interdizione.
E, siccome come più volte ho detto, la missione della Chiesa è quella di evangelizzare, di assistere spiritualmente e materialmente, di educare, di promuovere la persona, è naturale che quel poco che c'è lo si spende per queste cose e quelle poche persone che ci sono vengono impiegate in queste missioni.
Io sono un appassionato genealogista e mi spiace quando mi dicono di no e quando sento che qualcuno trova ostacoli, ma obiettivamente non posso che essere d'accordo sul fatto che ci sono delle priorità e la ricerca genealogica non è una priorità della Chiesa.
Anche il discorso: "ma io mi sono proposto di fare da me le ricerche" non può trovare obiettivamente accoglienza, perché se tu (un tu ipotetico) sai che sei professionale e rispettoso dei documenti che consulti, non significa che pure gli altri, che non ti conoscono, abbiano la fiducia di affidare a una persona sconosciuta un materiale prezioso. D'altra parte, guardando le cose al contrario, se entrasse in casa nostra uno sconosciuto e volesse mettere le mani sulle cose più preziose e fragili che possediamo, glielo permetteremmo senza una supervisione?