constatazione
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constatazione
Salve tutti,
senza cercare di polemizzare, segnalo l'innegabile fatto della drastica riduzione del numero di richieste provenienti dal Sudamerica, riguardando la nascita di antenati italiani che avrebbero potuto essere branditi per la richiesta della cittadinanza.
L’ultima domanda risale a un mese fa. Non serve essere molto perspicace per collegare questo calo al decreto legge Meloni/Tajani del 28 marzo.
Distinti saluti
Fernando Coronato
senza cercare di polemizzare, segnalo l'innegabile fatto della drastica riduzione del numero di richieste provenienti dal Sudamerica, riguardando la nascita di antenati italiani che avrebbero potuto essere branditi per la richiesta della cittadinanza.
L’ultima domanda risale a un mese fa. Non serve essere molto perspicace per collegare questo calo al decreto legge Meloni/Tajani del 28 marzo.
Distinti saluti
Fernando Coronato
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Re: constatazione
Buongiorno.
Hai ragione anche tu,ma la situazione pare fosse insostenibile.
Come sai benissimo, le risorse umane per andare dietro alla burocrazia sono poche e molti uffici comunali erano "intasati" di richieste.
I più non sanno neppure dove sia l'Italia o quasi, le tradizioni, la cultura, le radici sono l'ultimo dei loro pensieri e anche questo ti è chiaro.
Pochi si sentono davvero italiani, ma la riscoperta delle origini ha fini concreti, economici e di utilità, anche se questo aspetto è comprensibile.
L'Italia non è un Paese dove si viva senza problemi,ma certamente ne abbiamo meno di altri posti del Sudamerica.
Il decreto ha colpito tutti, anche noi, per un certificato chiedono 150-300 euro, la morte delle ricerche genealogiche.
Una riforma drastica, che forse poteva essere meno severa,ma si sa, siamo tutti capaci a criticare.
Possiamo solo sperare, che la situazione cambi,ma ne dubito.
Colpire i meno abbienti è facile, ritornare indietro non importa a nessuno, figurati a chi governa...
Ciao
Hai ragione anche tu,ma la situazione pare fosse insostenibile.
Come sai benissimo, le risorse umane per andare dietro alla burocrazia sono poche e molti uffici comunali erano "intasati" di richieste.
I più non sanno neppure dove sia l'Italia o quasi, le tradizioni, la cultura, le radici sono l'ultimo dei loro pensieri e anche questo ti è chiaro.
Pochi si sentono davvero italiani, ma la riscoperta delle origini ha fini concreti, economici e di utilità, anche se questo aspetto è comprensibile.
L'Italia non è un Paese dove si viva senza problemi,ma certamente ne abbiamo meno di altri posti del Sudamerica.
Il decreto ha colpito tutti, anche noi, per un certificato chiedono 150-300 euro, la morte delle ricerche genealogiche.
Una riforma drastica, che forse poteva essere meno severa,ma si sa, siamo tutti capaci a criticare.
Possiamo solo sperare, che la situazione cambi,ma ne dubito.
Colpire i meno abbienti è facile, ritornare indietro non importa a nessuno, figurati a chi governa...
Ciao
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Re: constatazione
Diciamo che dietro a quelle richieste si era creato un business oggettivamente fastidioso, ma come sempre quando si prendono provvedimenti, in Italia, si butta l'acqua sporca con tutto il bambino.
Vediamo se la situazione cambierà in futuro, considerando che un po' di pressioni staranno sicuramente giungendo. E' comunque probabile che di amore per la propria famiglia e la propria storia non ce ne fosse tantissimo.
Vediamo se la situazione cambierà in futuro, considerando che un po' di pressioni staranno sicuramente giungendo. E' comunque probabile che di amore per la propria famiglia e la propria storia non ce ne fosse tantissimo.
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Re: constatazione
Io credo che basterebbe regolamentare l'iter di richiesta, prevedendo un ufficio statale che segua l'iter appaltandolo, poi, a società specializzate, in modo che tutto si possa svolgere sotto la direzione dello Stato, che sarebbe l'unico con cui il richiedente si dovrebbe interfacciare (anche a livello finanziario): dalla domanda "vorrei avere la cittadinanza", alla ricerca documentale-genealogica, all'approvazione/rifiuto della richiesta.
Si potrebbe, inoltre, prevedere un'esenzione per i cittadini italiani discendenti della persona di cui si richiede l'atto e mantenere le tariffe solo per gli stranieri.
Si potrebbe ancora prevedere un "uso ai fini dell'ottenimento della cittadinanza", "uso ai fini genealogici" e via dicendo. In tal modo per ottenere un atto per uso cittadinanza si dovrebbe richiedere quell'atto specifico e pagarlo per quanto lo Stato dispone, mentre l'uso ai fini genealogici sarebbe gratuito e impedirebbe che tale atto possa essere presentato per altri scopi.
Insomma le soluzione ci sono, ma io non credo che la motivazione reale sia quella del mercimonio delle cittadinanze, quanto piuttosto la volontà di frenare ogni tipo di ricerca, anche quella genealogica, che tanto fastidio dà a molti dipendenti comunali.
Si potrebbe, inoltre, prevedere un'esenzione per i cittadini italiani discendenti della persona di cui si richiede l'atto e mantenere le tariffe solo per gli stranieri.
Si potrebbe ancora prevedere un "uso ai fini dell'ottenimento della cittadinanza", "uso ai fini genealogici" e via dicendo. In tal modo per ottenere un atto per uso cittadinanza si dovrebbe richiedere quell'atto specifico e pagarlo per quanto lo Stato dispone, mentre l'uso ai fini genealogici sarebbe gratuito e impedirebbe che tale atto possa essere presentato per altri scopi.
Insomma le soluzione ci sono, ma io non credo che la motivazione reale sia quella del mercimonio delle cittadinanze, quanto piuttosto la volontà di frenare ogni tipo di ricerca, anche quella genealogica, che tanto fastidio dà a molti dipendenti comunali.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.
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Re: constatazione
Certo, la cosa più sensata sarebbe stata differenziare i costi in base alle richieste e all'utilizzo dei documenti, invece si è preferito generalizzare, cioè tutti nella stessa situazione...
I dipendenti pubblici saranno sicuramente stati sommersi da richieste dal Sudamerica,ma una mediazione penso sarebbe stata auspicabile, invece ci hanno "eliminati", noi genealogisti, insieme al resto.
Mah, una situazione deprecabile
I dipendenti pubblici saranno sicuramente stati sommersi da richieste dal Sudamerica,ma una mediazione penso sarebbe stata auspicabile, invece ci hanno "eliminati", noi genealogisti, insieme al resto.
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Re: constatazione
Vedete ciò che c'era ieri su facebook: sembra che siamo tutti più o meno d'accordo.
"L’Archivio di Stato di Firenze si rallegra della possibilità di ridurre il carico di lavoro grazie al nuovo decreto legge sulle cittadinanze. Tuttavia, questo provvedimento rappresenta un passo indietro nei diritti acquisiti, introducendo una distinzione inaccettabile tra cittadini italiani di "Serie A", che possono trasmettere la cittadinanza, e cittadini di "Serie B", che ne sono esclusi.
I registri storici, utilizzati finora principalmente per finalità legate alla cittadinanza, con le nuove restrizioni perdono gran parte della loro funzione pratica, venendo declassati a semplici oggetti di interesse storico o accademico. Quando si esclude giuridicamente la persona che avrebbe interesse diretto nello studio dei documenti, inevitabilmente si svilisce anche il valore degli stessi.
Questa situazione, che piaccia o meno, avrà conseguenze anche per i genealogisti: le loro ricerche già non sono più considerate una motivazione sufficiente per accedere agli atti di Stato Civile e gli uffici comunali già possono chiedere con la nuova legge somme tra i 300 e i 600 euro per un semplice cerfiticato di stato civile."
"L’Archivio di Stato di Firenze si rallegra della possibilità di ridurre il carico di lavoro grazie al nuovo decreto legge sulle cittadinanze. Tuttavia, questo provvedimento rappresenta un passo indietro nei diritti acquisiti, introducendo una distinzione inaccettabile tra cittadini italiani di "Serie A", che possono trasmettere la cittadinanza, e cittadini di "Serie B", che ne sono esclusi.
I registri storici, utilizzati finora principalmente per finalità legate alla cittadinanza, con le nuove restrizioni perdono gran parte della loro funzione pratica, venendo declassati a semplici oggetti di interesse storico o accademico. Quando si esclude giuridicamente la persona che avrebbe interesse diretto nello studio dei documenti, inevitabilmente si svilisce anche il valore degli stessi.
Questa situazione, che piaccia o meno, avrà conseguenze anche per i genealogisti: le loro ricerche già non sono più considerate una motivazione sufficiente per accedere agli atti di Stato Civile e gli uffici comunali già possono chiedere con la nuova legge somme tra i 300 e i 600 euro per un semplice cerfiticato di stato civile."
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Re: constatazione
Questa dichiarazione che riporti mi sembra tirata là con la fionda, per puro tornaconto personale: i registri storici conservano TUTTA la loro importanza, che avevano prima e che avranno in futuro e se qualcuno considera il mero "interesse storico o accademico" una sciocchezza, credo che lo faccia solo perché ha un proprio interesse particolare. Non sono mai stato d'accordo sul limitare la consultazione dei registri storici e ho sempre personalmente considerato storici TUTTI i documenti che hanno più di 70 anni, compresi quelli di stato civile e anagrafici, ma visto che non posso cambiare la legge non è che mi metto a dire che la richiesta di cittadinanza (di cui a me non interessa nulla) è una sciocchezza perché a causa delle innumerevoli richieste che riguardavano appunto la cittadinanza il legislatore ha deciso di mettere questo freno; allo stesso modo quindi considero ingeneroso (e dettato da rabbia) il voler considerare la ricerca storica o genealogica una bazzecola solo perché una persona (magari) con le cittadinanze ci lavorava e ci guadagnava e adesso si trova in difficoltà.FernandoCoronato ha scritto: ↑sabato 19 aprile 2025, 17:08...I registri storici (omissis) con le nuove restrizioni perdono gran parte della loro funzione pratica, venendo declassati a semplici oggetti di interesse storico o accademico. [/i]
Cerchiamo di dare il giusto peso agli eventi e alle situazioni.
Siccome siamo in un sistema democratico, ci si informa (non su questa pagina, che di politica non intende occuparsi) su quale forza politica voglia raccogliere queste lamentele e cambiare lo status quo, così visto che ad occuparsi di ricerche, di cittadinanze e quant'altro possa riguardare questi documenti siamo in tanti, alle prossime tornate elettorali si favoriranno coloro che intendono riportare la situazione a quella che era qualche anno fa, quando si era voluto agevolare al massimo la funzione "storica" dello stato civile e non quelle forze che invece tendono a blindarlo.
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Re: constatazione
Perfettamente d'accordo con Luca
- Luca.p
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Re: constatazione
Ovviamente non so chi abbia fatto quella dichiarazione, vedo che tu l'hai riportata in corsivo e immagino che non sia la tua
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Re: constatazione
Boh, all'inizio c'è scritto l"Archivio di Stato di Firenze" e Facebook.
- gmoccaldi
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Re: constatazione
Certo Luca.p, il testo non è mio ma l'ho portato qui perché lo trovavo interessante. Mi stupisce che qualcuno pensi che i documenti perdono importanza solo per una legge. Anche se gli archivi diventano meno consultati, non sono per questo meno importanti.
Lo stesso vale per questo forum, non perde importanza anche se meno consultato.
E come ho detto nel primo post, non intendevo creare conflitti.
Cordiali saluti
Fernando Coronato
Lo stesso vale per questo forum, non perde importanza anche se meno consultato.
E come ho detto nel primo post, non intendevo creare conflitti.
Cordiali saluti
Fernando Coronato
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Re: constatazione
Ci mancherebbe, nessun problema.
Ovviamente questa novità comporta una serie enorme di disagi anche per le ricerche genealogiche (già messe a dura prova anche prima) e ne siamo tutti consapevoli, io però contestavo l'affermazione che i documenti perdono di importanza perché non più utilizzabili per le cittadinanze, tutto lì
Ovviamente questa novità comporta una serie enorme di disagi anche per le ricerche genealogiche (già messe a dura prova anche prima) e ne siamo tutti consapevoli, io però contestavo l'affermazione che i documenti perdono di importanza perché non più utilizzabili per le cittadinanze, tutto lì