Decesso per incuria dei familiari

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octopus
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Decesso per incuria dei familiari

Messaggio da octopus »

Buonasera a tutti,

un dubbio su questo atto di un mio parente.

questo è il testo dell'atto:

Terribile Basilius fili Petri aetate septuagenarius repentino morbo correptus ob incuriam suorum mortuus in vinea ut dicitur (...) inventus est, cuius corpus in ecclesiam delatum funere rite persoluto tumulatum fuit.


Basilio muore in una vigna a causa di un "morbo repentino". E fin qui non ci sono dubbi.
Ma non mi è chiaro se il parroco voglia indicare con la frase "incuriam suorum" se la causa della morte è da imputarsi all'incuria dei suoi familiari oppure semplicemente di se stesso.
Grazie a tutti per le eventuali risposte

Immagine
Ultima modifica di octopus il giovedì 2 marzo 2017, 21:01, modificato 1 volta in totale.

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ziadani
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Messaggio da ziadani »

L'immagine non si vede. Qui le istruzioni

http://www.tuttogenealogia.it/index.php ... ic&t=11128

octopus
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Messaggio da octopus »

Pardon. Modifico e aggiorno subito.

grazie

Strategico8
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Messaggio da Strategico8 »

Ciao.
Suorum è genitivo plurale "dei suoi (familiari)". Probabilmente lo hanno lasciato solo nella vigna senza curarsi che stava male o senza accorgersi che si era tipo accasciato al suolo. Una sorta di omissione di soccorso (sembrerebbe).
Anche il sacerdote che si permette frasi del genere però...

Ps.
Io, nel 1858, trovai scritto in un atto di morte testualmente: "... morì ucciso da un suo nemico che gli sparò al ventre...".
Luca (1987)< Mauro (1955)< Mario (1928)< Giuseppe (1893)< Antonio (1858)< Pietro (1820)< Antonio (1774)< Francesco (1744)< Antonio (1707)< Giovanni Battista (1680)< Francesco (1645 c.)< Antonio (1602 c.)< Giovanni (ante 1563) < Giacomo (ante 1529)

gianantonio_pisati
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Messaggio da gianantonio_pisati »

Di solito una frase del genere serve come giustifica del parroco che non ha potuto amministrare i sacramenti in articulo mortis.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)

octopus
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Messaggio da octopus »

Grazie veramente per i vostri commenti.

Pensavo che il sac. avesse voluto intendere un discorso del tipo:
Basilio era già malato, ma l'indifferenza / abbandono dei suoi parenti lo hanno fatto aggravare fino a farlo morire.
Secondo voi il sac. avrebbe potuto intendere una cosa del genere, o il tutto deve essere ricondotto al momento e rinvenimento del cadavere?

gianantonio_pisati
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Messaggio da gianantonio_pisati »

Non si esponevano in commenti del genere, se non per giustificare una possibile mancanza che il vescovo o un suo vicario avrebbero potuto un giorno imputar loro (magari in occasione della visita pastorale o vicariato)
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)

octopus
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Messaggio da octopus »

Grazie Gianantonio.
la tua risposta mi toglie un piccolo peso di coscienza postuma. :-)

Kaharot
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Messaggio da Kaharot »

La posizione in cui è messo l'inciso fa protendere più per la lettura che ne aveva dato octopus, infatti tradotto letteralmente suona così:
Terribile Basilio figlio di Pietro di età settuagenario da repentino morbo ucciso per incuria dei suoi morto nella vigna come si dice fu trovato etc...
Purtroppo il sacerdote non sapeva usare bene le virgole che avrebbero aiutato la comprensione del testo. A mio avviso la possibilità di intenderlo come diceva octopus è alta.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.

octopus
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Messaggio da octopus »

ecco...con la risposta di Kaharot il peso è ritornato :-)

Purtroppo non ho altri documenti per verificare o meno la situazione "familiare".
Desumere tali informazioni così precise e particolari non è possibile a distanza di secoli.
Da quello che sono riuscito a capire dagli stati delle anime è che Basilio, vedovo senza figli, abitò per alcuni anni con la famiglia del fratello.
Probabilmente non era visto di buon occhio, ma addirittura favorirne il decesso, non è un bel bigliettino da visita.
Ma secondo voi per repentino morbo...si intende polmonite?

Strategico8
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Messaggio da Strategico8 »

octopus ha scritto:ecco...con la risposta di Kaharot il peso è ritornato :-)

Purtroppo non ho altri documenti per verificare o meno la situazione "familiare".
Desumere tali informazioni così precise e particolari non è possibile a distanza di secoli.
Da quello che sono riuscito a capire dagli stati delle anime è che Basilio, vedovo senza figli, abitò per alcuni anni con la famiglia del fratello.
Probabilmente non era visto di buon occhio, ma addirittura favorirne il decesso, non è un bel bigliettino da visita.
Ma secondo voi per repentino morbo...si intende polmonite?
Guarda, per "repentino morbo" si intendeva un malessere dal decorso veloce e virulento. Potrebbe trattarsi di un infarto, ictus, emorragia cerebrale ecc, qualcosa che da morte immediata. Oppure qui si voleva far intendere una malattia che lo ha colpito (non si sa quale) e che in pochissimo tempo lo abbia ucciso (potrebbe anche trattarsi di polmonite e simili). Ogni sacerdote scriveva a modo suo e, non essendo nè ben informato nè tantomento medico, spesso non ci azzeccava.
Già la sua situazione di vedovo senza figli, in effetti, lo avrebbe potuto far ritenere un peso per la famiglia del fratello. Poi, noi non sappiamo se era Terribile solo di nome o anche di fatto... Poteva anche essere una persona con problemi mentali o dal comportamento difficile da gestine ma non potremo saperlo MAI.
L'unica cosa che potrei consigliarti è cercare nei registri civili dei morti. Per il Regno Lombardo-Veneto era sempre indicata la causa di morte (anche se presunta o approssimativa). Non sapendo dove è morto non posso esserti tanto d'aiuto.
Luca (1987)< Mauro (1955)< Mario (1928)< Giuseppe (1893)< Antonio (1858)< Pietro (1820)< Antonio (1774)< Francesco (1744)< Antonio (1707)< Giovanni Battista (1680)< Francesco (1645 c.)< Antonio (1602 c.)< Giovanni (ante 1563) < Giacomo (ante 1529)

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Messaggio da gianantonio_pisati »

È come ibis retibis non morietur in bello.. che a seconda della virgola significa due cose opposte. Io tendo sempre a prendere con le pinze questi dati se non sono circostanziate. La sola incuria suorum in sé non vuol dire nulla io può voler dire tutto.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)

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Messaggio da gianantonio_pisati »

Innanzitutto dice "figlio di" quando chiaramente il padre era già defunto da un pezzo. Ripeto la mia tesi: era malato ma i suoi parenti non si sono mai sognati di chiamare il parroco per l'olio santo, la confessione, la comunione e l'assoluzione. La loro è stata incuria religiosa perché l'anno fatto morire senza i sacramenti. Tutti gli altri morti hanno sempre indicati i sacramenti ricevuti poco prima di morire, questo no. Perché? Ob incuriam suorum.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)

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Messaggio da octopus »

Innanzitutto grazie a tutti per tutte le osservazioni. Rispondo a ogni singolo post:

@Strategico8: hai perfettamente ragione sul fatto che non sappiamo che persona fosse, nel senso di difficoltà caratteriale, personalità, attriti con familiari etc.
Purtroppo non si hanno altri documenti. La zona è appena fuori Roma, e non esistono altri fondi ad esclusione dei registri sacramentali. Non che non ci fossero, ma purtroppo sono stati persi. Tutto era affidato ai parroci.

@Gianantonio: giustissima osservazione la tua sul fatto dei sacramenti! In questo atto non si menzionano. Sono andato allora a vedere se ci fosse stato un'altro atto dello stesso periodo fatto dal parroco. Posto questa nuova foto fortunatamente ritrovata: nel secondo si ripete il repentino morbo!

Immagine

Aggiungo solo alcuni elementi sulla vicenda:

1) Basilio muore a settanta anni, età considerevole per il 1850.
2) il fatto che fosse stato trovato nella vigna significa che ancora lavorava, quindi in qualche modo era ancora abile.
3) in un periodo in cui non esisteva la pensione, il solo modo per sopravvivere era o lavorare o sperare nell'aiuto dei figli (essendo senza figli gli rimaneva solo di lavorare).
4) Gli era rimasto un solo fratello di 72 anni, con tre figli. Gli altri fratelli erano morti tutti.
5) Riscontro da un catasto che Basilio possedeva una vigna in comunione con il fratello: forse era la stessa.
6) la vigna si trovava a 4 km dal centro abitato, tragitto che (credo) facesse a piedi, o al massimo con mulo.
7) Il parroco non scrive il nome della vigna, lascia uno spazio bianco forse per aggiungerla in seguito. Mi da l'idea che venne trovato da terze persone e portato nel paese che comunicarono al parroco la modalità di rinvenimento, ma non il nome della zona.

Aspetto vostri suggerimenti o opinioni per poter riuscire a mettere, una croce definitiva sulla vicenda.

Grazie ancora!!

Strategico8
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Messaggio da Strategico8 »

Prendi con le molle ciò che scrivo:
Basilio probabilmente stava bene e lavorava ancora. Quel giorno lavorava nella sua vigna, probabilmente con altri familiari. Colpito da un infarto o ictus probabilmente si accasciò al suolo e nessuno dei suoi si accorse di nulla (sul momento). Tornando a casa avran detto "Ma dov'è zio Basilio? Non torna con noi??" e poi... o son tornati a casa lo stesso e lo hanno cercato il giorno dopo, oppure boh.
Ci sta che abbiano pensato "Magari si sarà fermato a curare le viti o a zappare per conto suo o a parlare con qualche vicino..." senza curarsi troppo di lui. Il prete, secondo me, non si sta giustificando per non aver potuto amministrargli i sacramenti, annota semplicemente il fatto. Le morti improvvise erano frequenti.
Secondo me andò così e Basilio se ne andò tranquillo e sereno magari appoggiato a una vite pensando a quanto vino potrò bersi in pace nell'Aldilà.
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