Alcuni Archivi di Stato conservano gli stati di servizio dei militari "napoleonici".. Talvolta, si può trovare qualcosa anche negli Archivi Storici di alcuni comuni, nei fondi di "Mairie"...
Per la documentazione "fascista" molto è andato volutamente distrutto... Se rimane qualcosa, anche in questo caso l'Archivio di Stato potrebbe conservarla: ma bisogna che siano passati 70 anni per la consultazione.. (2013-70=1943...)
Militari nell'epoca napoleonica
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salve, con Napoleone non c'era posto per la neutralità, o eri con lui o contro. I possidenti ad esempio erano costretti a investire somme rilevanti in titoli di Beni Nazionali. Con quelle somme l'esercito napoleonico finanziava le Campagne. Facile dedurre che alla fine molti si siano trovati in mano un pacco di carta... Senza bisogno di confische e simili, hanno dovuto ricominciare da zero.
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Qui in Romagna, quindi Stato Pontificio prima e dopo Napoleone, le confische furono fatte ai danni della Chiesa e moltissimi immobili furono venduti ai privati per risanare la finanza pubblica. La restaurazione pontificia non comportò un ritorno allo stato di cose precedenti la rivoluzione, ma fu sancita la legittimità delle proprietà acquisite nel periodo napoleonico.
Per quanto riguarda i militari, un mio avo aveva come primo cugino Pier Damiano Armandi che fece parte dell'esercito napoleonico fino al grado di colonnello. Di sicuro, dopo il 1815 aveva pieno possesso delle sue proprietà. In seguito partecipò a diverse operazioni militari tra cui i moti risorgimentali del 1831 (Ancona) e 1848 (Venezia) sempre contro lo Stato Ponticio e gli austriaci.
Ogni volta fu costretto ad emigrare e questo gli costò parecchio. Infatti, in una lettera, scrisse: "Corrono ormai dieci lustri che io combatto sulla breccia del liberalismo e degli interessi italiani. Per questi soffersi tre emigrazioni, sedici anni di esilio, e la rovina totale della mia fortuna."
Per quanto riguarda i militari, un mio avo aveva come primo cugino Pier Damiano Armandi che fece parte dell'esercito napoleonico fino al grado di colonnello. Di sicuro, dopo il 1815 aveva pieno possesso delle sue proprietà. In seguito partecipò a diverse operazioni militari tra cui i moti risorgimentali del 1831 (Ancona) e 1848 (Venezia) sempre contro lo Stato Ponticio e gli austriaci.
Ogni volta fu costretto ad emigrare e questo gli costò parecchio. Infatti, in una lettera, scrisse: "Corrono ormai dieci lustri che io combatto sulla breccia del liberalismo e degli interessi italiani. Per questi soffersi tre emigrazioni, sedici anni di esilio, e la rovina totale della mia fortuna."
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